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Le televisioni in Europa vol. 2. I programmi di quarant'anni della televisione nella Repubblica Federale Tedesca, in Gran Bretagna, Francia e Italia
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156 Le televisioni in Europa: Repubblica federale tedesca come era chiamata dai prigionieri che la percorrevano. Per raggiungerla passano davanti ad un liceo tedesco dove oggi tre insegnanti fanno aperta professione di ideologia nazista. «Fra l’inizio e la fine della nostra strada ci sono trecento metri o cinque anni», è l’unico commento che viene pronunciato mentre la cinepresa attraversa
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un servizio sul processo, Bine Epoche vor Gericht), la televisione tedesca produce ed emette la serie documentaria Das Dritte Reich sulla nascita, lo sviluppo e la caduta del regime nazionalsocialista. Il programma, che utilizza tutti i documenti all’epoca accessibili e moltissimo materiale cinematografico (in gran parte di provenienza americana, CBS) e sonoro di archivio con montaggio e commento originale
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in contemporanea o poco prima dell’emissione dalle diverse sedi Rai e il concorso di forze mobilitate sul piano nazionale rappresentano a livello produttivo l’aspetto più interessante, destinato a caratterizzare i tren-tacinque anni di vita del programma) - va in onda in diretta su Raiu-no in seconda serata. La trasmissione si apre con il commento del conduttore ai fatti più salienti della giornata, commento
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aprile 1979) considerò vanificata «l’eccezionaiità del servizio, l’apparizione dei tre condannati assassini nazisti», da «lunghe carrellate nel vuoto» dal «commento ampolloso di Demant», dalla musica «inutile». All’opposto un gran numero di recensioni sottolineano proprio la pregevole realizzazione formale, le immagini accattivanti e a volte liriche di Bolz, il linguaggio poetico del commento
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, a completamento del Tagesschau la trasmissione Tagesthemen, che da allora viene messa in onda dal lunedì al venerdì dalle 22,30 alle 23. Ripete il blocco di notizie del Tagesschau ampliato da ulteriori informazioni sui vari temi e da un commento della redazione, che indica come tale trasmissione sia costruita più come un rotocalco, e quindi - con l’aggiunta del commento - devia dal principio dell’obiettività
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dell’una e dell’altra. L’esempio più rappresentativo rimane James Joyce e Dublino-, il filmato inizia con un montaggio di immagini della città di Dublino girate a camera fissa. Dopo un paio di minuti alle immagini viene affiancato un commento costituito da brani dell’Ulisse. Dopo altri due-tre minuti segue un montaggio di lunghe carrellate attraverso la città: solo qui inizia il commento vero e proprio (descrizione dell’autore
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(la guerra del Tonchino, la Cambogia nel 1949). - Cronistoria di Norodom Sihanuk. Gli accordi di Ginevra (1954) (le immagini e il commento non corrispondono). - Guerra del Vietnam. Villaggi in fiamme, colonne di carri. - Nixon e Kissinger parlano della Cambogia. Bombardamenti. - Cronistoria dei Khmer rossi. Posizione di Sihanuk. Devastazioni della guerra. Il lavoro dei bambini (senza commento). - 1974.
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Programmi 783 commento, si osserva facilmente come l’evoluzione del linguaggio, la moltiplicazione delle interviste ai protagonisti, nei servizi e agli ospiti in studio, l’introduzione di giochi e quiz, abbia spinto il programma verso una dimensione sempre meno specialistica, per adeguarsi a un pubblico più vasto. Queste sensibili trasformazioni, unite ad una diversissima gestione del tempo
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». In seguito il programma veniva accusato di eccessiva indifferenza verso i problemi prettamente francesi («Télérama», 28 gennaio 1968) e di offrire in definitiva una visione troppo tetra dell’umanità che ci circonda. Qualche mese prima della sua fine, il programma, che festeggiava la sua centesima puntata, era oggetto del seguente commento: Dalla sua prima trasmissione, Cinq colonnes à la une, chiamata
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programma con ospiti, Donahue) proponendo una sequenza di servizi vari di produzione nazionale (anche se, come precisa «The Listener», «le voci di commento sono per la maggior parte inglesi, ma i contenuti medioatlantici si stanno sviluppando», 10 settembre 1987). Le due ore di programma, due volte alla settimana, che presentano musica, video, sport e «informazioni», sono chiaramente indirizzate a giovani
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ben distinti dalle notazioni degli studiosi del costume e pertinenti contesti comunicativi differenziati, i quotidiani e i periodici offrono oggi sullo stesso piatto cronaca, interpretazione, commento: in occasione della quattro giornate canore tutte le testate più importanti prevedono almeno una (ma generalmente) più pagine dedicate a scandagliare e portare alla luce ogni possibile risvolto della bagarre
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e dei paesaggi naturali per mezzo delle immagini. Cambio di colonna sonora. La vita degli uomini in Camargue. I «butteri», il loro amore per i tori (inquadrature ravvicinate sui tori). - Commento fuori campo: il gioco della Coccarda. Nelle arene, ultime inquadrature su questo gioco, tra uomini e tori, «che non versa sangue...». Trasmissione del 17 aprile 1974: La mer (Il mare). - Riassunto: una voce fuori
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»). Il servizio vuole essere una lucida indagine e una presa di coscienza. - Mezzi utilizzati: interviste, riprese con la telecamera nascosta. Non ci sono effetti musicali che potrebbero contrastare con la cruda realtà, se non in fine di sequenza, per dare un senso alle immagini. - Il commento evita ogni paternalismo e ogni insistenza sulla miseria che appare. Le parole descrivono unicamente, o lasciano
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della produzione spettacolare è dato dalla comunicazione verbale interpersonale, della quale le immagini costituiscono una dilatazione, un approfondimento, un commento, rovesciando così il rapporto di norma esistente tra visivo e sonoro nei testi audiovisivi» (Giorgio Si-monelli, «Talk-show» in Adriano Bellotto e Gianfranco Bettetini (a cura di), Questioni di storia della radio e della televisione, Milano, Vita
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nel 1985, anno di massima diffusione, non meno di quattro spazi settimanali dedicati loro. In marzo, TF1 trasmetteva Les animaux du monde il sabato alle 14,30. Il suo commento voleva essere di tipo scientifico e il professor Laubier, dell’Iremer, accettava ad esempio di spiegare i segreti delle sorgenti idrotermali, formicolanti di molluschi, granchi e altri animali sconosciuti. Ancora TF1, la domenica
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del suo essere o meno un film. Purtroppo i film disponibili, e di conseguenza le tematiche da affrontare, sono assai scarsi rispetto alle esigenze della trasmissione, ormai prossima alla millesima puntata! E stato perciò necessario cercare nuove vie, montare filmati con documenti originali, operazioni queste tanto rischiose quanto costose. Il ruolo trainante del film in relazione all’ascolto, appare in questo commento
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. I risultati piacerebbero a TF1 («L’Union de Reims», 29 settembre 1988). Quindi, nazionale o regionale, settimanale o quotidiana, la stampa riserva un ottimo trattamento al Vent des moissons. L’argomentazione più usata è che ormai è stato dimostrato che un programma francese può soppiantare un prodotto estero. È quanto rivela «questo piccolo Dallas della Francia profonda»; commento lusinghiero del «Figaro
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a Das dritte Reich\ dopo aver dissertato sulla potenza delle immagini, ed essersi domandato se esista un commento in grado di evidenziarne il senso che se ne dovrebbe cogliere, il giornalista si chiede «se i giovani possano riconoscere di quale potere quest’uomo [Hitler] disponesse e in che modo privo di scrupoli lo abbia sfruttato», per poi esprimere diffusamente i suoi timori
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la miseria totale, la fame, l’ignoranza (...). Rivoltante. Nauseante»; «Di fronte a tali immagini, non si può aggiungere alcun commento» («Nice-Matin», 2 dicembre 1981). Un solo giornale avanza delle riserve, «Libération», che non può fare a meno di rilevare la strana coincidenza tra la diffusione del servizio sulla pedofilia e il progetto parlamentare di riforma del comma 2 dell’articolo 331, che prevede
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Le televisioni in Europa vol. 2. I programmi di quarant'anni della televisione nella Repubblica Federale Tedesca, in Gran Bretagna, Francia e Italia
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e che non invecchia piu del suo soggetto: questo mondo che veri esploratori, scelti con cura da Pierre Sabbagh, o semplicemente viaggiatori che sanno «vedere», scoprono per noi. Soprattutto, una formula eccellente: la testimonianza nella forma più viva, l’immagine, autentificata dalla presenza dell’uomo in studio nel momento stesso in cui ci parla sullo schermo, come se fosse a casa nostra. Il tipo di commento
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