Santuario Basilica Maria SS. della Catena
Santuario Basilica Maria SS. della Catena
La tradizione orale fa iniziare il culto della Madonna della Catena a Laurignano nel 1301. In realtà sembra abbia origini ancora più remote, legate alle incursioni dei saraceni, che si spinsero sino alla vicina Cosenza. Fu durante tali incursioni che si sperimentò la protezione della gran Madre di Dio, intervenuta per spezzare le catene della schiavitù. Dopo alterne vicende, di declino e riprese, il culto della Madonna della Catena a Laurignano rifiorì con nuovo slancio e vigore a opera di Fra’ Benedetto Falcone, fondatore, agli inizi della prima metà dell’Ottocento, del Santuario e scuole annesse per combattere l’analfabetismo allora diffuso e impartire l’istruzione religiosa. Dopo la sua morte, avvenuta in giovane età, nel 1866, la comunità religiosa degli Eremiti, che vi aveva fatto sorgere, non si reggeva più e furono chiamati nel 1906 dall’Arcivescovo di Cosenza i Passionisti a occuparsi della cura pastorale del Santuario. Essi abbatterono in seguito le strutture fatiscenti o di modeste dimensioni, compreso il Santuario, che vi avevano trovato ed eressero nuove e più vaste costruzioni per la comunità religiosa, che vi ha dimora e l’accoglienza dei pellegrini e quanti desiderano ritirarsi per uno o più giorni nella riflessione e preghiera.
Con l’avvento dei Passionisti il culto ha raggiunto una diffusione maggiore soprattutto nella Calabria Centrosettentrionale, facendosi essi conoscere attraverso la predicazione, soprattutto delle missioni popolari. Il Santuario ha vissuto eventi importanti, quale l’incoronazione della venerata icona della Madonna della Catena nel 1921, l’elevazione della Chiesa a Basilica minore nel 1966, la nuova incoronazione, dopo un furto, nel 1984 a opera di San Giovanni Paolo II nello stadio di Cosenza.
Santuario Basilica Maria SS. della Catena
La tradizione orale fa iniziare il culto della Madonna della Catena a Laurignano nel 1301. In realtà sembra abbia origini ancora più remote, legate alle incursioni dei saraceni, che si spinsero sino alla vicina Cosenza. Fu durante tali incursioni che si sperimentò la protezione della gran Madre di Dio, intervenuta per spezzare le catene della schiavitù. Dopo alterne vicende, di declino e riprese, il culto della Madonna della Catena a Laurignano rifiorì con nuovo slancio e vigore a opera di Fra’ Benedetto Falcone, fondatore, agli inizi della prima metà dell’Ottocento, del Santuario e scuole annesse per combattere l’analfabetismo allora diffuso e impartire l’istruzione religiosa. Dopo la sua morte, avvenuta in giovane età, nel 1866, la comunità religiosa degli Eremiti, che vi aveva fatto sorgere, non si reggeva più e furono chiamati nel 1906 dall’Arcivescovo di Cosenza i Passionisti a occuparsi della cura pastorale del Santuario. Essi abbatterono in seguito le strutture fatiscenti o di modeste dimensioni, compreso il Santuario, che vi avevano trovato ed eressero nuove e più vaste costruzioni per la comunità religiosa, che vi ha dimora e l’accoglienza dei pellegrini e quanti desiderano ritirarsi per uno o più giorni nella riflessione e preghiera.
Con l’avvento dei Passionisti il culto ha raggiunto una diffusione maggiore soprattutto nella Calabria Centrosettentrionale, facendosi essi conoscere attraverso la predicazione, soprattutto delle missioni popolari. Il Santuario ha vissuto eventi importanti, quale l’incoronazione della venerata icona della Madonna della Catena nel 1921, l’elevazione della Chiesa a Basilica minore nel 1966, la nuova incoronazione, dopo un furto, nel 1984 a opera di San Giovanni Paolo II nello stadio di Cosenza.