Abstract:
Quando Hugo Ticciati improvvisa al violino, è come se si rendesse protagonista di una lunga cadenza, una composizione in fieri che porta il materiale di partenza a mostrarsi come qualcos’altro. Ciò che il violinista mette in atto è una profonda meditazione, il cui effetto è un risultato acustico frutto del confronto tra l’analisi interiore del musicista e ciò che il compositore ha lasciato.