Abstract:
Alle divinità Monteverdi dà una vocalità fiorita, ricca di sbalzi nel caso di Giove e Nettuno. Spesso il loro canto è raddoppiato dalle note più gravi dell’accompagnamento, cioè il “basso continuo” , mentre nel caso degli esseri umani il “basso” sostiene il declamato secondo le regole dell’armonia.