novazione avrà un effetto che andrà ben oltre i confini per quanto larghi li possiamo immaginare. Da questo punto di vista, quindi, per quanto - come dirò subito -, la definizione del territorio sia davvero importante, in realtà, se noi ci concentriamo sulla funzione di governo come definizione del problema dell’esistenza di una città capitale e come tentativo di fare qualcosa per la soluzione del suo problema, vale a dire la produzione di innovazione, tutto sommato, che dentro il territorio di questa istituzione mettiamo tutta l’area «di influenza», ne mettiamo solo una parte o mettiamo anche qualcosa in più, potrebbe non avere molta importanza. Riassumiamo: il primo problema che abbiamo affrontato era a cosa servono le istituzioni e la risposta che abbiamo fornito è che le istituzioni servono a definire i problemi, nel nostro caso che servono a definire come problema di governo 1’esistenza della metropoli. In questo senso, è positivo che si rompa l’uniformità del sistema di governo locale italiano. Già in passato, quando si crearono le comunità montane, si disse che esisteva un problema particolare: ovviamente le montagne c’erano prima della nascita delle comunità montane, ma l’idea di costituire un’istituzione era quella che così si favorivano le politiche di sviluppo della montagna. La definizione precisa del territorio della città metropolitana (come dei confini delle comunità montane) non sembra avere un’influenza determinante relativamente alla capacità di queste istituzioni di imporre la definizione del problema, soprattutto perché esse hanno comunque effetti esterni molto rilevanti (nel caso delle metropoli devono avere effetti esterni molto rilevanti per definizione). Esiste però il secondo problema che possiamo definire in termini di intensità delle preferenze. Se la scelta istituzionale deve servire a definire come speciale e specifico un problema di governo occorre il più possibile riuscire ad isolare l’aspetto che si vuole porre in evidenza da tutti gli altri. L’esempio più ovvio che possiamo fare è quello della creazione di un Ministero dell’Ambiente. Questa scelta istituzionale viene di solito giustificata dicendo che, per difendere l’ambiente, è preferibile creare una struttura che si occupi solo dell’ambiente, che possa agire da avvocato dell’ambiente dentro il sistema governativo, anche se poi essa verrà ad avere inevitabilmente una serie di problemi di coordinamento e probabilmente veri e propri conflitti con tutte le altre strutture di governo. Al contrario, se il ministero inizia a occuparsi di altre cose, anche se collegate alle problematiche ambientali, si rischia di perdere questa specificità e quindi 54