Fra il 1985 e il 1986 nascerà a Torino la prima scuola italiana di «robotica». Corsi annuali a numero chiuso, con programmi adeguati alla preparazione iniziale di ciascun allievo, specializzeranno nelle tecniche riguardanti l'automatizzazione delle fabbriche circa 50 «brillanti» neolaureati provenienti dalle facoltà scientifiche e dal-le scuole di Ingegneria. La scuola verrà realizzata da un consorzio costituito dall'AMMA, da Enti pubblici e da un gruppo di aziende produttrici o utilizzatrici di sistemi robotizzati. I candidati ai corsi dovranno superare un esame di ammissione, che verificherà la loro idoneità e definirà i bisogni formativi di ciascun allievo ammesso. Ogni studente selezionato per iscriversi dovrà pagare una congrua retta scolastica, ma potrà eventualmente godere di una delle borse di studio messe a disposizione per facilitare l'accesso alla scuola a qualsiasi laureato titolare di particolari meriti. La docenza verrà assicurata dai migliori professori del settore, affiancati da dirigenti, tecnici e operatori delle scienze dell'automazione. L'anno scolastico sarà diviso in due semestri. Durante il primo verranno svolte attività e lezioni propedeutiche e personalizzate, alle quali fa-ranno seguito «stages» operativi in aziende e il secondo semestre, dedicato alla specializzazione scelta da ogni studente. La selezione sarà continua, con ricorrenti prove di verifica dei risultati conseguiti. Gli allievi che riusciranno a rimanere in corso otterranno un attestato quale testimonianza del loro livello di preparazione. La scuola non vuole istituire l'ennesimo titolo di studio, né deve essere considerata un sicuro ufficio di collocamento. I corsi sono finalizzati a creare degli specialisti, che troveranno lavoro in base alle loro scelte personali e solo in virtù del livello di qualificazione che dimostreranno di aver raggiunto. Torino, Madrid, Suresnes (Francia) sono le tre città che formano il triangolo dove verrà realizzato I'«Eurocim» (European Computer Integrated Manifacturing), il progetto proposto dal Consiglio d'Europa per creare una rete comunitaria di cooperazione scientifica e tecnica nei settori riguardanti l'automatizzazione delle fabbriche. A Torino verrà creato un centro specializzato per l'innovazione delle tecnologie di meccanica elettronica con obiettivi di ricerca e di sviluppo ai massimi livelli. Al progetto partecipano l'Istituto per l'Informatica e l'Elettronica Giorgio Guazza, IlConsorzio per lo Sviluppo dell'Elettronica e l'Automazione (CSEA), il Centro Ricerche Fiat, l'Università e il Politecnico di Torino. Sono «partners» stranieri l'Ateneo di Tolosa, il Gruppo Eurosoft di Suresnes, l'Università di Las Palmas (Canarie) e la Scuola di Ingegneria Industriale di Madrid. Centri analoghi a quello torinese sorgeranno anche a Parigi e in Spagna, al fine di assicurare all'Europa una rete operativa in grado di collaborare con le Università, con le principali industrie e con altri organismi comunitari. L'»Eurocim» persegue due obiettivi fondamentali: formare tecnici altamente qualificati e sviluppare strutture che permettano il progresso dell'automazione applicata alle macchine meccaniche. I principali programmi di ricerca sono cinque. II primo riguarda progetti di formazione assistita dal calcolatore. Un altro prevede la realizzazione di sistemi esperti per le procedure di modellizzazione e concernenti l'impiego del raggio laser e Io stampaggio a freddo. Un terzo programma de-finirà processi flessibili di produzione. Il quarto si occupa di sistemi esperti di visione per robots e l'ultimo studierà l'architettura di processi informatici utili alla vita stessa dell'«Eurocim». Il primo e il terzo programma sono gestiti dai ricercatori francesi, il secondo e il quarto e parte del quinto sono di competenza torinese. Un calcolatore, programmato con nuovi particolari sistemi matematici, sarà in grado di dialogare con utensili capaci di tradurre direttamente in prodotto finito i progetti teoretici di stampi per l'industria. Il computer, abbinato a una macchina operatrice su cinque assi, analizza il progetto dello stampo da realizzare, lo sviluppa e definisce anche i percorsi geometrici necessari alla lavorazione, quindi comunica direttamente ogni dato all'utensile, che muta teoria in prodotto. La realizzazione é frutto della collaborazione fra I'AMMA di Torino e Io CSEA (Consorzio per lo Sviluppo dell'Elettronica e l'Automazione). I due enti hanno elaborato i progetti nell'ambito del programma «Eurocim» che prevede la realizza- zione di sistemi esperti per procedure di modellizzazione. Lo CSEA é impegnato anche nella realizzazione di programmi informatici e tecnologici necessari per creare apparati di visione per robots. «Le ricerche condotte rappresentano un grande impegno economico, che fornirà alle forze interessate una cospicua occasione di aumento del know-how — spiegano all'Amma — I progetti da sviluppare verranno presentati entro questa primavera alla Direzione Generale per la ricerca e lo sviluppo della Commissione per le Comunità Europee». I tempi previsti per rendere operativi i programmi impegneranno 6 esperti per quattro anni. I risultati dell'innovazione coinvolgeranno subito 60 industrie del settore, che potranno godere di un sistema evoluto capace di ridurre i tempi di progettazione e quindi di assicurare risparmi nella fase di strutturazione dei modelli di stampo.