310 — con la specializzazione a carattere tecnico propria di alcune categorie di dirigenti, anche mediante una loro cooptazione, per le seconde, la concentrazione nell’amministrazione delle mansioni e dei compiti del lavoratore subordinato o più precisamente per le società di persone, la presenza di un rapporto di lavoro concorrente con lo stato di socio, è determinata dalla struttura soggettiva della società che non permette, per ragioni di economicità o di fiducia, di demandare l’esercizio di attività inerenti dall’impresa sociale a terzi estranei alla sfera dei soci. Dal punto di vista del dato empirico, la prima situazione ha tuttavia già subito una evoluzione: non solo ormai, a differenza di quanto avveniva alle origini della società per azioni, si ha che « il potere prescinde del tutto dalla misura della partecipazione azionaria, dislocandosi al livello dei dirigenti », parallelamente a quelle forme di « collegamento direzionale » (189) rese possibili, oltre che dalla ricordata concentrazione di potere, dalla cooptazione di una élite di dirigenti, alla quale si riconosce una netta autonomia nella condotta della gestione sociale rispetto agli interessi della proprietà (190), ma nell’attuale fase di sviluppo tecnologico nella quale trova luogo la distinzione tra « Entrepreneurial Corporation » e « Mature Corporation » (191) si osserva « ...there are severa! kinds of corporations all deriving from a common but very loose framework. Some one subject traduzione italiana a cura di Ughi, Torino, 1966) letteratura vastissima sul tema. Cfr. l’opera intera dell’AsCAEEixi, e, in particolare Sui poteri della maggioranza assembleare nelle società per azioni e alcuni loro limiti, in Studi in tema di società, Milano, 1952, p. 99 e In margine alla tutela della. minoranza assembleare nelle società per azioni, ivi, p. 139 ; v. anche Ferri, Potere e responsabilità nella evoluzione delle società per azioni, in Riv. soc., 1956, 36 sgg. ; Atjletta, L’ordinamento delle società per azioni, ivi, 1962 ; da ultimo, Visen-tini, involuzione e problemi delle società per azioni e lineamenti generali della riforma, ivi, 1967, 1 sgg. V. ora, per un profilo metodologico inteso ad individuare, partendo dall'esame anche di questa situazione nella « connessione tra fattispecie e disciplina e la necessita di individuare nella disciplina una ratio... i canali di comunicazione fra il discorso giuridico e la realtà empirica » Pel-lizzi, Il realismo e l’inquietudine del giurista, cit„ 567. (189) Wright-Mills, L’élite del potere, Milano, 1958, p. 135. (190) Sulla selection of the management v. Lattin-Jennings, Case and Materials on Corporation, Chicago, 1959, 656 e interessanti osservazioni in Rodotà, L’atto di gradimento, in Riv. soc., 1961, 751. (191) Galbraith, The new Industrial State, Boston, 1967, p. 92, che in relazione alla dispersione della proprietà azionaria, osserva «... it will be necessary to distinguish between corporations in which age, size and simplicity of operation still accord power to an individual who has control of capital and those where the technostructure has taken over. I will refer to the first as the Entrepreneurial Corporation and the second as the Mature Corporation ».