IL COSTO 111 PRODUZIONE 13 menti occasionali sono le imposte e qualunque spesa straordinaria cagionata da un valore di scarsità di qualcuno dei requisiti necessari. e) La rendita non è più un elemento nel costo di produzione della merce che la fornisce ; eccetto i casi (piuttosto supponibili che di reale esistenza) in cui essa risulta da un valore di scarsità e lo rappresenta. Però, quando il ter- reno atto a darò una rendita in agricoltura è consacrato a qualche altro scopo, la rendita ch'esso avrebbe dato è un elemento del costo di produzione della merce che è chiamato a produrre (1). Esaminiamo dapprima la struttura generale del costo secondo Stuart Mill. Forse, in ragione della stessa cura ch'egli spiega per fare un'analisi completa del costo e per dargli una configurazione propria, in nessun autore si sente tanto quanto in Mill il fastidio e il danno di veder continuamente sostituiti, mescolati, confusi il costo e il valore, proprio quando pareva che l'autore volesse tenerli disuniti per studio di chiarezza e per rigore di ragionamento. Se in Ricardo lo scambio delle due parole si spiega per l'identità ch'egli pone fra l'una e l'altra, e se, fino a un certo punto, si giustifica la completa subor- dinazione dell'idea di costo a quella di valore, perchè questo è il fenomeno fondamentale intorno a cui la sua mente s'affatica, appare strano ritrovare an- cora in Mill,dopo tanto differenziamento apportato dagli scrittori nella dottrina del costo, la medesima confusione, tanto più ch'egli chiaramente dimostra di saper tener disuniti, quando vuole, i due momenti. Cosi il capitolo intitolato « Ultima analisi del costo di produzione » promette, non soltanto col titolo ma col periodo con cui s'apre, un'indagine chiara ed accurata della struttura del costo, promessa che tosto un'intempestiva citazione di Kicardo fa dimenti- care, onde un continuo scambio tra costo e valore, cagione ora si vedrà di quanti dubbi e di quante inesattezze. Se nella seconda delle proposizioni citate, Stuart Mill nomina, come ele- menti fondamentali del costo, le mercedi e i profitti, nel capitolo che dedica all'argomento egli vede prima di essi due irriducibili unità: la quantità di lavoro di Ricardo, e l'astinenza di Senior. Il lavoro, egli dice, è il principale, quasi l'unico, elemento costitutivo del costo di produzione ; ciò che una cosa costa al suo produttore è il lavoro im- piegato a farla. Ma se invece di considerare un lavoratore produttore, si con- sidera, come l'odierno stato economico dimanda, un capitalista produttore, al- lora la parola lavoro può essere sostituita dalla parola salari: ciò che il pro- dotto costa al capitalista, sono i salari che ha dovuto pagare. Ma non i soli salari presenti dovuti per l'ultima trasformazione del prodotto : potendosi ogni merce ridurre a quantità di lavoro e quindi a salari, il costo di produzione si compone di tutti i salari pagati per le successive trasformazioni del prodotto, per la costruzione delle macchine, per l'erezione degli edifici, pei trasporti di tutti i materiali e del prodotto finito, e via dicendo. (1) Stuart Mill, Principii di Economia politica (Bibl. dell Economista, serie I, vo- lume XIII, p. 780-81).