— 100 — Il Luccheni ascoltò sorridendo; portò la mano alla testa; si aggiustò il cappello e non rispose. Lo pregammo di levare il cappello. Aveva i capelli corti che facevano come un angolo sulla fronte. Il giudice istruttore gli disse che io ero italiano. Il Luccheni mi guardò curiosamente e poi mi chiese : — Di quale giornale siete il corrispondente? — Di un giornale di Torino. Gli chiesi quindi: — Non avete pensato che avreste recato dolore ai vostri parenti? — Io non ho parenti, signore. E poi soggiunse: — Se avessi avuto il padre e la madre avrei agito lo stesso. Scrivetelo pure al vostro giornale e possa essere pubblicato in lettere ben grosse. A questo punto il giornalista viennese gli disse: — Voi non potete essere sincero nel vostro cinismo. Voi dovete confessare che dite questo per l'orgoglio del delitto. Il Luccheni chinò il capo. Indi il giornalista viennese prosegui: — Non avete voi forse scelto Ginevra, perchè in essa non c'è la pena di morte ? Ma il giudice istruttore rispose questa volta per l'assassino dicendo: — No, egli chiede sempre che si operi per lui l'estradizione. Infine gli chiedemmo se non pensava che il suo delitto era orrendo perchè aveva ucciso una donna, aliena alla politica, malata e vecchia. — No — egli disse — io l'ho uccisa perchè non lavorava. Chi non lavora non deve mangiare. Io non volevo lavorare per lei. — Ma la galanteria, ma il rispetto del sesso — disse il giornalista mio compagno — non vi hanno trattenuto? Non capite che il vostro delitto è orrendo per la scelta della vittima? — Io ho agito per il mio ideale. — E quale questo ideale? — Io sono anarchico. — Ma voi sapete che molti anarchici vi riprovano. — La mia anarchia è la sola giusta. Queste furono le ultime parole testuali del Luccheni. Noi uscimmo dal corridoio seguiti dal giudice istruttore, al quale dovemmo questa intervista con l'assassino. L'impressione che al mio compagno fece il Luccheni fu che esso fosse un individuo assolutamente incapace di comprendere la vita di un popolo, e le esigenze della lotta politica e sociale. Se questo attentato non avesse avuto luogo, il nome di Luccheni sarebbe passato sconosciuto fra la turba infinita degli altri. Ora che col nome è diventata celebre la persona, si cerca di indagare il suo passato. Nessuno può sapere quando incominciò a germinare nell'animo suo l'idea