— 12 — trasformi in un altro fattore economico, cioè nella forza-lavoro. Per l'opera della produzione sono alla Svizzera necessari entrambi questi fattori. Supponendo non avvenuta l'emigrazione italiana, il capitale svizzero può soltanto essere investito produttivamente, limitatamente alla quantità di forza-lavoro indigena. La forza-lavoro indigena ha un dato costo di produzione il quale è superiore al costo di produzione della forza-lavoro rappresentata dagli operai italiani. Un operaio svizzero non lavora per lo stesso salario per cui lavora un operaio italiano. Questo dipende da una serie di cause economiche e sociologiche che noi non ricerchiamo poiché ci basta di assumere questa premessa come un fatto constatato. Il capitale che si trova nella Svizzera ha quindi una potenza di compera maggiore quando esso è impiegato a comprare forza-lavoro italiana, che forza-lavoro svizzera. Se non avviene l'emigrazione italiana il capitale forma una data combinazione economica; avvenuta l'emigrazione italiana si forma un'altra combinazione economica. Avvenuta l'emigrazione italiana sarà sufficiente per ottenere un dato prodotto di adoprare una quantità di capitale minore della quantità di capitale antecedentemente adoperato. E questo perchè per ottenere la stessa quantità di operai, e lo stesso numero di ore di lavoro, è sufficiente un capitale, espresso in salari, minore. L'emigrazione italiana nella Svizzera fa dunque sì che la produttività marginale del capitale svizzero diventi maggiore. Se anche i salari degli italiani sono uguali spesso a quelli degli indigeni per lo stesso mestiere, ciò non infirma quanto abbiamo detto; infatti bisogna por mente a quello che sarebbero i salari se l'emigrazione italiana non fosse avvenuta. Ma questo non basta. Nella Svizzera — fenomeno di cui abbiamo già parlato — si è avuto un incremento grandissimo in questi anni di lavori edilizi. Supponiamo che l'emigrazione italiana non fosse avvenuta o che cessasse oggi di aver luogo. I salari degli operai dell'edilizia crescerebbero improvvisamente. Una maggior porzione di capitali dovrebbe essere sacrificata per uno stesso prodotto. La produttività marginale del capitale svizzero scemerebbe; e quando questa produttività marginale fosse superiore per altri impieghi fuori dell'edilizia, si dirigerebbe a questi nuovi impieghi; la produttività quindi marginale di tutta la massa di capitale sarebbe diminuita. Il tasso dei salari nell'edilizia essendo molto alto, determinerebbe una trasformazione nell'impiego della forza-lavoro; poiché quegli operai che sono occupati in mestieri meno produttivi cercherebbero di occuparsi in questo mestiere più produttivo. Ma per questo cambiamento del risparmio in capitale si richiede un dato tempo. Ora questo immenso vantaggio presenta la libera immigrazione che i capitali attualmente esistenti nella Svizzera rappresentano staticamente, senza bisogno di un'azione dinamica nel tempo, un risparmio in funzione di capitale, per questo fatto che ad un semplice desiderio del possessore possono essere impiegati a pagare il salario di operai dell'edilizia che si trovano già nel mercato, per effetto della emigrazione libera dall'Italia. Questo salario è il costo