164 dei due continenti : e sono i soli che contano in tempi normali. È di questi specialmente che si preoccupa la statistica. Ma molti altri ne esistono. Non c'è cerealicultore, non c'è mercante di cereali, per quanto piccolo, che non abbia il suo deposito. Si tratta di piccole quantità disseminate per paesi e per campagne : non destinate in tempi normali a fluire sul mercato: sufficienti il più delle volte per il solo consumo domestico. Ma quando i prezzi ricevono un forte impulso, questa merce diventa come un serbatoio di valore. E allora il piccolo proprietario ha interesse a privarsene e a consumare surrogati: tutto allora serve a far pane: l'orzo, la segala; in certi paesi di montagna si macinano le castagne; in altri luoghi il frumentone: diminuisce il consumo del pane di frumento e aumenta il consumo dei legumi, delle patate, ecc. La produzione di questi surrogati si accentua anche essa. Molti di essi hanno un ciclo di produzione abbastanza breve. Ed ecco sopravvenire i commercianti e fare incetta di tutto il grano : e cosi di molti pochi si forma un molto : una quantità ingente di cui i grandi speculatori non possono ignorare più a lungo l'esistenza perchè può giungere in tempo a sconcertare i loro piani. Lo stesso accade per le lane e per i cotoni. Chi ha un po' di pratica degli opifici moderni sa quanto lunga sia la lista dei surrogati delle materie prime. In un lanificio si fa lana con stracci di panno, con cotoni, con i cascami delle sete, con fibre di piante tessili. Lo stesso accade per i cotoni, § 81. Quando aumenta il prezzo delle lane cresce la convenienza di ricorrere ai surrogati. Ed è come se nuove quantità di lana entrassero sul mercato: cresce l'offerta tende a diminuire il prezzo. Fatto generale questo di tutto il commercio, di tutta la produzione e di tutta la specu-