N. 9 pag. Ili Idei libri del mese! Critica letteraria Vittorio Strada, Simbolo e storia, Aspetti e problemi del Novecento rus- so, Marsilio, Venezia 1988, pp. 254, Lit. 26.000. La non comune conoscenza che uno studioso come Vittorio Strada ha della letteratura russa e sovietica e, insieme, la sua appassionata e competente riflessione sui temi idea- li e politici che negli ultimi centocin- quanta anni hanno caratterizzato le vicende storiche della Russia, trova- no in questo suo nuovo libro un assai felice e fecondo punto d'incontro. Dedicato, come dice il sottotitolo, ad "aspetti e problemi del Novecento russo", Simbolo e Storia si propone, per la varietà dei suoi contenuti e per il sistematico inserimento del feno- meno letterario nel suo contesto ideologico-politico, come un'esau- riente indagine su quasi tutti i mo- menti più significativi della cultura russa di questo secolo. Particolar- mente intensi e stimolanti appaiono, nel volume, alcuni saggi di carattere più generale che concernono mo- menti di svolta come il passaggio dal realismo ottocentesco al simbolismo e alle nuove avanguardie dell'epoca pre- rivoluzionaria; o come il dram- matico rapporto fra il potere e la letteratura nel primo decennio dopo la rivoluzione d'Ottobre. Ugualmen- te importanti e originali sono le ri- flessioni che Strada dedica alle vi- cènde del "realismo socialista" e, an- cora prima, i due rapidi excursus sulla "critica dello spirito utopico nella cultura russa" e sui rapporti tra uto- pia e romanzo. A questi scritti si aggiungano i vari contributi che Strada dedica ad autori come Blok e Chlebnikov, i poeti dello Zaum (poe- sia transmentale) e Majakovskij; e si avrà una sufficiente idea della cali- brata varietà d'argomenti che è uno dei punti d'interesse del libro. Giovanna Spendei Critica letteraria segnalazioni Claudia Gasparini, Vademecum dei premi letterari italiani, Istituto Bibliografico Napoleone, Roma 1988, pp. 97, Lit. 13.000. Claudia Salaris, Bibliografia del futurismo (1909-1944), con una lette- ra inedita di Corrado Gavoni e F. T. Marinetti sul libro futurista, Al Vascel- lo - Stampa Alternativa, Roma 1988, pp. 120, Lit. 45.000. Carlo Muscetta, Per la poesia ita- liana. Studi, ritratti, saggi e discorsi (voi. I: da Dante a Leopardi; voi. II: da Belli a Gramsci), Bonacci, Roma 1980, pp. 259 e 323, Lit. 25.000 il voi. H Ci Giampaolo Dossena, La zia era assatanata, Theo- ria, Roma 1988, pp. 145, Lit. 15.000. Giampaolo Dossena è autore di una Storia confiden- ziale della letteratura italiana, curatore di un'edizione Bompiani del curioso Diario di Giambattista Biffi e scrittore di più volumi sul gioco delle carte. Il suo nome sì collega però, nella memoria dei "poeti" e delle "folle solitarie" a cui dedica questo libro, ai giochi che ha condotto per anni sulle pagine dì "Linus", de "L'Espres- so", de "L'Europeo", de "La Stampa" e — oggi — de "La Repubblica". Alle proposte più o meno stravaganti di Dossena han risposto nel tempo migliaia di lettori, pazienti ricercatori di vocali, vocaboli e vocabolari. Senza questi oscuri corrispondenti, il cui nome figura ora accanto a quelli di Catullo, Bontempelli, Calvino, Sanguineti, Perec e Ro- dati, La zia era assatanata non sarebbe mai nato. Dosse- na ci invita a continuare a giocare, spiegando in modo accessibile le regole, con le parole monovocaliche, i luoghi comuni del Bastimento doppio, l'acrostico, il metagramma, il palindromo; gli esperimenti, le~invenzio- ni degne di nota dei lettori sono riportate con il compiaci- mento del cercatore d'oro fortunato, ma non meno preziose sono le evocazioni di personaggi peculiari, come Luigi Pastro (1822-1915), che "scrisse a memoria", nel carcere di Mantova, il primo sonetto acrostico quadru- plo. Ironia e cultura, consigli di lettura e ricordi autobio- grafici puntellano il calembour infinito imbastito da Dossena: "Voi cercate mai di risolvere enigmi? Voi avete mai il sospetto che ce ne possano essere, di occulti? Voi pensate mai all'autore del libro come a uno che non solo dice cose e racconta fatti, bensì anche costruisce una macchina, la quale può avere ingranaggi segreti?". La parola è davvero un ingranaggio misterioso e incantevole, come questo libro che si legge con avidità e insinua una vera mania del gioco : volevo fare di questa recensione un unico gigantesco acrostico, con undici frasi che iniziasse- ro con le lettere del mio nome, ma l'impresa richiedeva troppo tempo e l'esperimento rischiava di passare inosser- vato alla maggior parte dei lettori: non tutti difatti hanno l'occhio e l'acume della Sfinge (nel 1923, Società Fra Iniziati Nei Giochi Enigmistici), ma tutti dovrebbero sfogliare questo libro, magari solo per scoprire che "a volte sono le parole che giocano tra loro, anche quando non vogliamo, e si prendono gioco di noi". Monica Bardi Fantastico Leo Perutz, Dalle nove alle nove, Reverdito, Trento 1988, ed. orig. 1918, trad. dal tedesco di Marco Con- solati, pp. 278, Lit. 24.500. Leo Perutz è un autore minore, ma non per questo solamente un comprimario della grande stagione della cultura mitteleuropea dell'ini- zio di questo secolo. Ebreo praghese, è anch'egli partecipe di un clima cul- turale che ha segnato in maniera in- delebile tutta la letteratura novecen- tesca, ma nelle sue pagine le grandi tematiche esistenziali fanno solo da sfondo alla trama narrativa, limpida e ben congegnata. È un autore fanta- stico, ma la sua vena surreale è lonta- nissima da quella allucinata di Mey- rink o dai romanzi di Kafka. Il fanta- stico di Perutz è appena accennato, mai esibito; in Dalle nove alle nove, al contrario degli altri suoi romanzi re- centemente pubblicati in Italia, Il maestro del giudizio universale e II marchese di Bolibar, è inoltre presen- te una vis comica che stempera l'an- SOCIETÀ' EDITRICE APUANA REALIZZA accurate edizioni in qualsiasi tiratura DISTRIBUISCE nelle migliori librerie italiane FORNISCE assistenza redazionale Gli autori interessati possono richiedere maggiori informazioni a: SOCIETÀ' EDITRICE APUANA Via Aronte, 1 54033 Carrara Tel. 0585 - 70563 goscia e getta una luce ironica sulle ingarbugliatissime vicende del prota- gonista. Lo studente Stanislaus Demba (si pensi, per inciso, alla ri- correnza della figura dello studente nella cultura fantstica tedesca, da E.T.A. Hoffmann al cinema espres- sionista) vive in una sorta di sospen- sione temporale, della quale non è chiarita fino al termine del racconto la natura soggettiva o oggettiva. Al- l'interno di questa dimensione l'ac- cavallarsi degli eventi lo porta ad una disperata corsa contro il tempo nella Vienna di inizio secolo. Incontrerà una infinita serie di personaggi mi- nori, ritratti magnificamente e si scontrerà con i pregiudizi e le forma- lità della società borghese. Il finale è a sorpresa; ma, come in altre opere fantastiche, resta irrisolta la questio- ne di fondo, se sia o no possibile sottrarsi alla cappa di inquietudine e di angoscia che circonda l'uomo mo- derno. Mario Della Casa Frank Herbert, La barriera di Santaroga, Nord, Milano 1988, ed. DOSSIER 1 Luigi Bobbio Francesco Ciafaioni Peppino Ortoleva Rossana Rossanda Renato Solmi Cinque lezioni sul '68 ■i i i i IC/or i44ouiuu Strada della Magra 5/B ^ 10156 Torino | rossoscuola CCP 14450100 Strada della Magra 5/B orig. 1968, trad. dall'inglese di Giam- paolo Cossato e Sandro Sandrelli, pp. 251, Lit. 8000. Frank Herbert è stato sicuramen- te uno degli autori di fantascienza più amati dal grande pubblico: suo, infatti, è il ciclo di Dune, una delle più fortunate operazioni editoriali degli ultimi anni. Spiace, però, che il "colosso" Dune oscuri il resto della sua produzione, che invece testimo- nia non solo le sue eccellenti qualità di scrittore, ma anche la vastità e la complessità dei suoi interessi, non relegabili nell'ambito ristretto della fantascienza. La barriera di Santaro- ga, ad esempio (un romanzo di ven- t'anni fa, ma di un'attualità sbalordi- tiva), fuoriesce dai clichés del gene- re. È la storia di una comunità "stra- na", e dell'inchiesta che viene fatta su di essa da parte di un giovane psicologo: un'inchiesta, si badi bene, non originata da motivi di ordine pubblico, ma bensì dal fatto che gli abitanti di Santaroga sono imper- meabili alla penetrazione, nella loro valle, dei prodotti delle multinazio- nali! La trama "gialla" del romanzo si trasforma a poco a poco in dramma psicologico, quando il protagonista si innamora di una giovane di Santaro- ga. È il conflitto tra morale indivi- duale e diritto alla sopravvivenza di un gruppo sociale omogeneo, tra i pericoli della "contaminazione" esterna e il mantenimento dell'equi- librio di un'isola felice. E la soluzio- ne, se mai ci può essere, non può che comportare costi altissimi per chi è a metà strada tra due modelli di vita inconciliabili. Mario Della Casa William Morris, La terra cava, Nord, Milano 1988, trad. dall'inglese di Roberta Rambelli e Piergiorgio Ni- colazzini, ed. orig. 1856, pp. 164, Lit. 8000. La collana "Documenti da nessun luogo" indaga sulle origini della let- teratura fantascientifica del nostro secolo. Nel caso de La terra cava si tratta, in verità, del paradigma di quello che sarebbe divenuto, ai no- stri tempi, il romanzo di fantasy, cioè uno specifico sottocampo del fantastico: quello, per intendersi, che ha raggiunto il culmine artistico ne II signore degli anelli di Tolkien e che ha prodotto, in seguito, una serie interminabile di romanzi (a volte as- sai discutibili) ambientati in terre immaginarie popolate da stregoni, elfi, principesse, mostri, etc. Wil- liam Morris è una delle figure più interessanti della letteratura inglese del secondo ottocento: militante so- cialista, assai vicino al movimento culturale dei Preraffaelliti, fu scritto- re, giornalista, artista. Nelle sue ope- re sono presenti l'angoscia e la de- nuncia dei guasti sociali provocati dalla prima rivoluzione industriale: il suo medioevo fantastico è la risposta ad una situazione sociale intollerabi- le, è la ricerca di un'età dell'oro, di una dimensione di equilibrio tra gli uomini, lontana dai mali della storia. E un'ipotesi sicuramente discutibile, ma ricca di complessità e di spunti interessanti: lontana anni luce dalla desolante povertà di idee di troppa fantasy odierna. Mario Della Casa I I I I I I I con una cronologia . degli avvenimenti 1967-69 e 16 pagine di fotografie Lire 10.000 IN LIBRERIA (distribuzione PDE) o direttamente a I I VOCABOLARIO DELLA LINGUA ITALIANA -, Oltre 150.000 voci, tutti i vocaboli e locuzioni dell'italiano scritto e parlato, ufficiale e colloquiale, della lingua letteraria di oggi e dei secoli scorsi, dei linguaggi e dei gerghi dei vari settori, della terminologia scientifica e tecnica: l'unico dizionario veramente completo per gli Italiani dell'ultimo '900 e del primo 2000, L'opera si fonda su una redazione composta di lessicografi e specialisti delle singole discipline, con Aldo Duro direttore. t volumi di grande formato di circa 1.300 pagine ciascuno, con numerosi disegni illustrativi e pregevoli tavole a colori fuori testo, concepiti, gli uni e le altre, come sussidi integrativi delle definizioni. ISTITUTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA fondata da Giovanni Treccani Roma, Piazza Paganica 4