LA DIREZIONE DEL PERSONALE 54 che vanno dall'entrata in azienda, al percorso seguito al suo intemo, sino all'uscita. Ognuno di questi momenti richiede specifiche considerazioni, esaminate nelle sedi opportu- ne. Qui interessa solo osservare come la sequenza di fatti concernenti il personale richiedano una visione di lungo periodo, essendo i tempi di sviluppo del cosiddetto capitale umano quelli del ciclo di una vita lavorativa, mediamente attorno ai trentacinque anni. Tempi così lunghi esigono una program- mazione collegata alle scelte strategiche di lungo periodo. D'altro canto, la complessità ambientale, con le sue conseguenze sul lato dell'impre vedibilità, è sicuramente un elemen- to di ostacolo a questo processo, potendo ren- dere inefficienti scelte progettate e realizzate. Si pensi ad alti costi sostenuti per il recluta- mento di figure professionali, che risultano rapidamente superate per improvvise novità in campo tecnologico. Ogni fattore produttivo contiene in sé un rischio di obsolescenza e così a suo modo anche il capitale umano. Ma il cambiamento non deve diventare il pretesto per evitare ogni attività programmatoria, piut- tosto esso reclama l'utilizzo di nuove moda- lità. La programmazione cioè non deve essere momento teorizzante del management, ma un effettivo affiancamento a ogni diverso sogget- to che opera all'interno dell'azienda, partendo dalle competenze e capacità presenti, per modellare e rimodellare gli schemi di adatta- mento tra persona e struttura, all'intemo delle dinamiche create dalle esigenze nuove incon- trate13. Non secondario nel progettare la programma- zione delle risorse umane è che essa non rimanga un fatto isolato dal resto delle funzioni aziendali. Il punto di riferimento di qualsiasi programmazione (inclusa quella del personale) è, pertanto, il piano strategico dell'impresa: documento che esprime il complesso degli obiettivi aziendali. La definizione di questi ulti- mi influisce, infatti, notevolmente sulla struttu- ra organizzativa e, di conseguenza, sulla programmazione delle risorse. A loro volta, gli obiettivi risentono di alcuni fattori caratteristici di ogni impresa quali il settore di appartenenza, l'immagine aziendale, l'efficienza dei rapporti con le autorità governative'4, per citare i più rilevanti. Elementi-per una procedura di programma- zione15 In considerazione dei vari vincoli a cui l'im- presa è sottoposta, la programmazione delle risorse necessita, innanzitutto, di un processo di acquisizione di informazioni. Per program- mare le risorse occorre, infatti, conoscere quali sono i punti di forza e di debolezza dell'impre- sa, le conseguenze ipotizzabili nel medio e lungo termine dell'attuazione di politiche stra- tegiche (analisi interna), le opportunità e le minacce che derivano dall'ambiente (analisi esterna) e, infine, l'analisi degli strumenti a disposizione per implementare le politiche aziendali. Operata un'ampia valutazione di tali punti di carattere generale, il sistema informativo del- l'impresa deve, specificamente, fornire i dati relativi alla composizione dell'organico (suddi- visione per sesso, classi di età, posizione fami- liare, residenza, etc.), tassi di assenteismo e turnover, costo del personale. Riguardo alla composizione del personale, i dati più importanti da conoscere sono la valutazione delle prestazioni e il potenziale di sviluppo. La prima è una considerazione del contributo del singolo lavoratore al rag- giungimento degli obiettivi aziendali, la seconda riguarda, viceversa, ciò che l'impre- sa può offrire al lavoratore in termini di car- riera. I dati sull'assenteismo sono rilevanti non solo per conoscere il numero di persone giornal- mente presenti nell'impresa, ma anche e soprattutto per valutare il "clima aziendale". E risaputo, infatti, che alti livelli di assenteismo sono indice di un rapporto problematico tra il lavoratore e l'organizzazione, le cui cause vanno individuate e, possibilmente, rimosse. Normalmente i dati sull'assenteismo vengono studiati in relazione alle diverse tipologie di lavoratori (operai, impiegati, quadri, uomini, donne, etc.) e ad altri fattori significativi (età, situazione familiare, periodo dell'anno in cui si accentua il fenomeno), per poterne capire meglio le cause. Anche il tasso di turnover dà indicazioni utili sul livello di gradimento delle politiche del personale: mentre infatti un certo grado di avvicendamento del personale è un fatto nor-