fiscali e della problematica di bilancio in paesi diversi dal nostro mettendo a disposizione, anche di un pubblico non specializzato, una serie di informazioni e di dati non sempre facilmente accessibili e comparabili. La crisi della finanza pubblica. Gli Anni Settanta sono gli anni della "grande crisi fiscale". E' questo uno dei dati che emerge chiaramente dalla rassegna di casi presentata in queste pagine, nondhé da uno sguardo d'insieme all'andamento dei conti pubblici nelle economie occidentali. Nell'ultimo decennio il disavanzo pubblico come percentuale del PIL è cresciuto dovunque senza eccezioni: nelle maggiori economie industrializzate, come nei paesi in via di sviluppo e nelle economie pianificate. Mentre dieci anni fa esistevano ancora numerosi casi di paesi che presentavano un surpFus, oggi sono praticamente scomparsi. I deficit fiscali dei governi centrali nei sette maggiori paesi dell'Occidente sono cresciuti da un valore medio ponderato del 2% del PIL nel 1972 alla cifra del 4.1% nel 1981. Come si può osservare dalla Tavola 1, per alcuni paesi il deterioramento dell'equilibrio dei bilanci pubblici è ancora più marcato. Così, dal 1972 al 1981 il deficit fiscale del Governo centrale, in percentuale del PIL, è salito dal 3.7% al 12.2% in Belgio, dal 7.4% al 12.8% in Italia, dal 5.6% al 16.9% in Irlanda e da un surplus dell'1.6% ad un disavanzo dell'8% in Svezia. Questi dati non lasciano dubbi sull'entità della crisi. Volendo brevemente metterne in luce le cause, il punto di partenza non può che essere IX