OECD Occasionai Studies, giugno 1983). Solo .di recente la situazione è cominciata a cambiare, e in maniera molto difforme, tra i vari paesi. D'altra parte, l'aumento della pressione fiscale, soprattutto se accompagnata da aliquote molto elevate- dell'imposta personale sul reddito, non poteva alla lunga tenere il passo con l'aumento della spesa senza generare rilevanti costi economici e politici. La resistenza dei contribuenti è aumentata sensibilmente e in molti casi si è manifestata attivamente sul piano politico. Basti ricordare a questo proposito i numerosi referenda introdotti negli USA per la riduzione delle imposte, nonché il recente successo delle "proteste fiscali" in Svizzera e in Giappone. Alla luce di questi sviluppi è cambiato il comportamento della classe politica in campo fiscale. In molti paesi sono state adottate misure concrete per impedire che il livello dell'imposizione tendesse ad aumentare ulteriormente o almeno per ridurne il ritmo di crescita. Tali misure hanno preso la forma di una indicizzazione delle aliquote e/o delle detrazioni dell'imposta personale sul; reddito (Australia, Canada, Danimarca, Paesi Bassi, Svezia, Stati Uniti [a partire dal 1985]) o di esplicite decisioni politiche dirette a mantenere il livello stesso dell'imposizione fiscale attraverso misure discrezionali (Finlandia, Stati Uniti, Italia). Le risposte istituzionali alla crisi. Oltre alle misure di politica fiscale ora ricordate, un ruolo non meno importante ai fini del rovesciamento della tendenza ad una espansione incontrollata della spesa e dei deficit pubblici va attribuito XVI