— 67 — mica : il marasma nelle maggiori borse estere si rendeva più evidente incora, nel luglio, in relazione a nuovi gravi eventi (seconda guerra balcanica, sciopero nel Transvaal). Continuava così nelle borse italiane la tendenza ribassista sebbene, dato il livello generale raggiunto dalle quotazioni, per la maggiore parte dei titoli non si potesse parlare più di sopravalutazione. Nell’agosto si riebbe una certa calma, in seguito al trattato di Bnkarest e nel mercato italiano si delineò un rialzo per qualche quotazione. Nell’autunno la situazione internazionale si rifece oscura per minacce di nuove complicazioni balcanicbe e nel mercato italiano l’andamento si delineo incerto anche per la ripercussione di movimenti agitati nella quotazione di particolari valori. Nel novembre il leggero miglioramento della situazione politica e monetaria internazionale contribuì a rendere anche in Italia più sostenute le quotazioni. Poi tra la fine di quel mese e il principio del successivo si verificò una nuova tendenza ribassista, in parte speculativa, favorita anche da istituti di credito. Lo svolgimento incerto e debole continuò nello ultime settimane dell’anno, accentuato da erronee voci intorno ai preannunciati provvedimenti tributari, nei quali si temevano asprezze fiscali sul reddito dei valori mobiliari: così la generalità dei valori ha presentato quotazioni di chiusura notevolmente inferiori a quelle dell’anno precedente. Considerando ora sommariamente i principali gruppi di valori aventi maggiore importanza nel listino, notiamo anzi tutto come discretamente saldo il contegno della rendita 3 l/g °/0 (ex 3 3/*), le cui quotazioni, sia nelle borse italiane che nelle borse estere, hanno subito falcidie complessivamente minori che i titoli corrispondenti di vari altri Stati. Come risulta dal diagramma qui contro1 — che traduce le quotazioni medie mensili nell’ultimo triennio — 10 oscillazioni sono state meno ampie che nell’anno precedente : nei primi mesi l’andamento è stato assai debole in relazione anche al collocamento dei buoni quinquennali : tra il febbraio e 11 marzo nella fase di maggiore depressione il corso è sceso sino Rendita ìtalia/ia. 96 >5 u "N, ’‘I--- ^ V- \ s \ 13/3 ' ’N * V / l. a. s. o. n. g- f. m. a. m. g a 97,40 per risalire poi nel maggio sino a poca distanza dalla pari ; una nuova depressione si delineò nel luglio parallela a quella avvenuta nei consolidati esteri ; poi durante vari mesi il corso oscillò fra 98 e 99 per varcare poi lievemente questo limite nelle ultime settimane 1 Nel diagrammo, inveco di 1912 si legga 1913 e viceversa.