sta a segnalarlo il grado di interesse e di attenzione suscitato dai Quaderni, che sono stati citati, recensiti, discussi dalla grande stampa di informazione come dal giornalismo specializzato nelle questioni dell'economia e del lavoro, dagli organi sindacali come dai notiziari di categoria, imprenditoriali e professionali. Un evento certamente limitato, ma tuttavia di qualche valore per chi si è impegnato in questo piccolo progetto editoriale. Se un'espressione così inconsueta nel linguaggio delle relazioni industriali come quella di "partecipazione alla progettazione delle nuove tecnologie" è riuscita a trovare diritto di cittadinanza, fino a riecheggiare in qualche assise sindacale, non è forse del tutto immotivato e immodesto scorgervi anche un segno dell'influenza dei temi sviluppati dai Quaderni. Ora sono in molti a ritenere che l'introduzione delle innovazioni tecnologiche può essere contrattata efficacemente solo con un'azione precedente alla loro implementazione, che la progettazione delle tecnologie non è indipendente dalla configurazione delle relazioni di lavoro. Queste sono ormai formule che si sentono ripetere e, anzi, come tutte le formule di pronto impiego corrono già il rischio di vedersi ridotte a luoghi comuni. E non di meno l'autore di questa premessa ricorda ancora bene quale fu la reazione prevalente quando, al primo dei seminari che precedettero e poi accompagnarono l'uscita dei Quaderni, si propose, con l'intervento di Giuseppe Della Rocca, nel tema dèlia partecipazione, regolata per via contrattuale, alla progettazione 10