DI S. FRANCESI in cui dovea far palli di Gigante ?Con-cioffiaché quello felice Bambino, non sì toilo cominciò a partecipare l’ufo della ragione, che diede principio a fervire Dio , a cui di tutto cuore il confagrò. Imperciocché il Signore, avendolo delti, nato a quell’eminenza di Santità, che la fua innocente vita dimoftrava e condottolo per ugual fenderò del fuo amore , e timore, fino all’ ultimo termine della vita fenz’ alcuna intermifiione del corfo, chi potrà dubitare, che non gli delle le primizie , e fe gli offerillè di tutto cuore ? Veraci teilimonj furono di ciò i fanti coftumi, che nella fua fanciullezza nfplendettero ; poiché tanto notabilmente nell’ età, e nella prudenza cre-feendo , le fue parole , modeftia, e fanti trattenimenti, davano affai da penfare, non folo a’ fuoi Genitori , ma a’ fuoi Paefani ancora. Stile naturale ajutato dalla grazia; imperciocché la maggior parte degli uomini , che dal Mondo furono ftimati di conto, e valore, fin dalla loro fanciullezza , cominciarono a dar fomi-glianti indizj , come chiaramente fi fperimentò in quello gloriofo Santo, e dal Padre , e dalla Madre, i quali prima d’ogn’altra cofa gl’infegnarono i Miller) della Dottrina Criiliana, a temer Dio, e guardarli, piu che dalla morte,da ogni peccato,ed egli camminò fempre innanzi a Dio perfettamente , dando evidenti indizj della fua futura Santità; (a') Le file parole, e ragionamenti additavano piutofio eflér d’uomo perfetto, e prudente , che di tenero Fanciullo. Dicefi che quando talora piangeva , non era il fuo pianto da Fanciullo, ma con lagrime , che pareano ufeire da un confi-derato fentimento d’ un’ uomo accorto, che piange in occalìoue d’importanza, attefochè piangeva con tanta prudenza, :o DI PAOLO. che pareva piangeffe la dolorofa calamità , che per allora pativa Santa Chiefa da gli Eretici di Germania ; imperocché le fue lagrime fin da Fanciullo cominciarono con tanta avvedutezza , e tanto crebbero nel progreflò della fua vita, che a molti, come follerò dotati di fpirito profetico, diedero occafione di chiamarlo nuovo Geremia della Chiefa. Non fi può efprimere quanto negli anni più acerbi, per la maturità del dif-corfo avanzailè gli altri. La fua divozione era notabile, perche ordinariamente fu fpinto ritirarli in folitaria parte per attender’ all’ orazione , e darli tutto alla meditazione delle cofe Cele-ili , ed all’ oflervanza della Legge di Dio. Frequentava le Chiefe , e fi diede tutto fervente, e divoto al fervizio di quelle, e di continuo recitava il Rofario inginocchioni con tante lagrime , e divozione, che fpronavai più tepidi ad effer ferventi, e di voti. Soleva ordina, riamente dire ellèr molto indecente recitare il Rofario in piedi, o palleggiando, perche con chi fi parlava, era la Madre di Dio, ed egli tanto gulto fentivadi Ilare inginocchioni avanti la fua Immagine , che mal volentieri fe ne dipartiva. Ogni mattina udiva con tanta divozione , e riverenza la Meda , che molti uomini accorti, ellremamente grillava- no di vedere la politura del fuo corpo, la modellia del fuo volto , e la devozione degli occhi , e particolarmente nell’ elevazione del Santiflimo ; perche fiffan. do gli occhi Sa quelli del divoto Fanciullo ( che parean’ un crillallino fpecchio di Santità ) riformavano 1 loro coftumi, e moderavano i loro affetti, e cattive inclinazioni. Volentieri andava alle prediche , e con grand’ affetto, e devozione udiva la parola di Dio, che facilmente conofceva quanto vivamente il fuo fpi- B 3 rito