DiJfirtJI.Per laSag.Teolog. denies ,peffima divifit opinio . Elli però non fanno, che altra è la feifma nel fepararfi le membra tra elle, altra è nel divjderfi le membra dal capo. Quella offende la carità , che debbon le membra di un corpo miftico tra lor confervare ; quella ferifee 1’ ubbidienza , che ogniccrpo profetar deve al fuo capo. bbn men la carità unifee le membra tra elle, ch?j l’ubbidienza leghi il corpo col capo; onde non men Luna, che l'altra unione a divifione , cioè a feifma, è loggetta. ConqueUa differenza però , che quella è capace a commetterli così da un membro, come dall’ altro, perche così quello , come quello è tenuto a mantener intera quella carità , in cui la loro unione confille . Ma quella può folamente farli dal corpo col capo, non già dal capo col corpo ; perche l’ubbidienza, dalla cui negazione ella nafce,dee sì bene il corpo profeffarla al capo, ma non già il capo è tenuto di raffegnarla al fuo corpo. Onde è ben che conchiuda S. Cipriano nella terza Lettera del primo fuo Libro . Ncque enim aliunde hxrefis short & funt, aut nata funt fcbifmata , quam inde quod Sacerdoti Dei non obtemperatur, nec unus in Ecclefta. ad tempus Sacerdos, ad tempos ]udex vice Chriftitogitatur . Cui fifecundum Magi-feria Divina oitempcraret Frater-nitas uniwrfd., nemo adverfits Sacerdotum Collegium quìdquam moli er et. **■**# ’ * % * * * * * ;, * * DIS-