— fane, di cui in mille fiate, e a voce, e nellej Rampe ne à dato un gran faggio in Roma , di cotal polio digniffimo era . A lui pur’anche fi commilè di ligiflrare le Cofiituzioni dell’ Accademia, inficine col Catalogo degli Accademici; il che da lui compiuto, farà follo dato alla luce, infieme con un Racconto Storico, nel quale farà piena memoria degli Accademici più ragguardevoli, delle lor Dignità,e delle Opere, chean» no Rampate. Quello Racconto anderà innanzi alle Collituzioni fuddette, come pure un Difcor-fo d’introduzione alla nuova principiata Opera, che con fommo applaufo fu fatto da Monfignor Santini. E prefenternente il Bencini fommo pen-fier pone, perche l’Accademia non fidamente nel primo fuq lullro fi confervi, ma pèrche ancorzj fi avanzi vie piu nella Rima , e nella oppinione de’Letterati Uomini; e che gli Accademici non traviino punto dalle RabiliteLeggi, ma che cia-fcuno adempiendo elettamente il Rio dovere, fem-pre più fi renda a fe Reffo, ed all’ Accademia-, di gloria. Onora eziandio Ipelìe fiate l’Adunanza colla fua prefenzia Monfignor Albani il Prefidente, il quale e per effer’egli flato in prima Accademico, e per ritrovarli in oggi colla Pre-lìdcnza mentovata , non iafcerà certamente di fare, perche appreflo gli Stranieri l’Accademia lì avanzi fempre nel fuo decoro antico, e perche-, ap-