Sopra il Cone, di Rafilea . 3 3 Noi però per contrario dimoftreremo, che la poteftà di definire in materia di Fede fia foiamente del Romano Pontefice, o per fe Polo , o col Concilio unito; perche di lui Polo è il dono dell’infallibilità , o pur elei Concilio , mada eflò lui nonfepa-rato , il qual dono alla fuddetta poteftà effer devo neceflariamente conneffo . L'Angelico Dottor San Tommalo nella 2.2. q.i i.ar.z.ad 3. non foiamente infegnò , che authoritas determmandi ea , qua funt Fidei -, principale er refidet in 'Romano Fontifice, ma provarlo eziandio pretefe dal capitolo quoties , 23. q.i. dove fi legge . Quottes ratio Fidei ventilatur non nifi ad Retrum , idefi fiui nominis honorem , efi au-thoritatem habentem ,recurrendttm .E nell’ Opufco-lo contra i Greci, al cap. 68. rapporta pur’ancho Cirillo Patriarca di Gerufalemme, il quale nel libro Tbefattrerum , così ragiona . Ut membra manea-mus in capite r.ofiro Apofilolico thròno Romanorttm Fontificurn , a opto noftrttm efii qttetrere quid credere, £T quid tenere debeamus . E quindi fu, che avendo il Redentore agli altri Appoftoli comandato) ut laxa- Luc z rent retta in mare , a Pietro pofeia fidamente difio, due in alturrr, idefi in profiundum difiputattonum, come chiosò S. Ambrcgio rapportato nel cap. non turba-tur , zs.q.i. Anzicthe da Conciljftelfi fu quefta verità riconofciuta infieme, econfefiata; e infra elfi quel di Nicea il 1. nel can.18. altamente dichiaroffi. Omnls Fpifcopi in gr avion bus caufis libere Apoftoli-cam appeilent Sedtm ,atquead earn quafiad Matrem confugiant, cues difipojìtioni omnes mayor es Tàtclefia-fticas caufias Apofiolorum aucìoritas reficrvavit. Vien quello Canone citato da Giulio primo Romano Pontefice nella fua lettera feconda contra gli Orien- ParJ. E tali