T ri ét fono liberarci da fumi carico con i lor feritori , perche non meno è obligato l prencipe di pagare al fuo tempo per l’bauuta feruitù , chefia al contadino a pagare coloro, che lavorano agiornata. Se quefto è cofì , come è veramente , che faranno i mali auenturati Prencipi, i quai poffeggono molti regni ,e perciò hanno molti carichi, a i quali nonpoffono fodisfare, perche fi trovano po -chi denari. In quefto cafo faccia ciafcuno quanto vorrà,&pigli quel cofiglio, che piagli piacerà,mai io con figlierei gli altri quello,cho provato in me,cioè che’l Prencipe fia di cofì buona conuerfatione con i fuoi, & tanto affabile , e ■trattabile con tuttoché della fua dolce conuerfatione fi tengano ben pagati ; perche i Prencipi con la mercede pagano fidamente la feruitù alloro feruito bencgw ri,ma con le buone parole pagano i ferviti], & obligano i cori loro. Vediamo ciò è male per ejferientia, che molti mercanti vogliono comperare più caro da una hot- impiegato tega,perche il venditore ègratiofo , che comperare a buon mercato da altra ad vn ln’ bottega, perche il mercante è jfiaceuole:voglio dire,che alcuni vogliono più Srat®' toftoferuire ad un Prencipe di bando,che ad vn’altro per denari,pche non vi è fervido tanto male empiegato, quanto è quello,che fifa ad buono ffiaceuo-le, & fconofcente. Pfon mancano a tempo alcuno in le corti de Prencipi certi buomini maluaggi, & feditiofìfi quali pongono auliti i lor fignori molte vie di aumentare le rendite, crefcere i tributi, & imponcr impreflidi, ma non vi fi trova vnojchegli dica in qual modo fi poffino obligare i cori de i lor foggetti, effendogli manifesto, come è più neceffario,che fiano ben veduti, che mol to ricchi. E charo al fuo Prencipe colui, che gli ammaffa copipfo teforo,e con quefto lopriua dell’amor de ifuoi popoli. I Prencipi debbono ftudiare di batter tal conuerfatione con i lor foggetti, che vogliano più tofto fornirgli di vo cj1; ama lotità,chep il pagamento de’ lor denari,perche vedendo meno i denari, maca fLI01 la feruitù, e feguono mille turbamenti a coloro,che non feruono di core; per- dici di cuq. che chi ama di core, non divenne arrogante nelle profferita , ne fi ritira nella rc>non di-contraria fortuna, no fi lamenta della povertà,nonfi afflige del pocofauore, nel nè fi parte nella perfe catione, & finalmente l’amore,e la uita non hanno fine le "rofpe-fin’alla fepoltura.Vediamo per ejferien^jcbe più vale il traffico de i poveri ri», lavoratori di Cicilia,che i denari degli feudieri in fto. pche’.il lavoratore ogni uolta che va al capo,ne piglia utile lo feudier ogni volta, che ua alla pia1^ %a,torna se^a denari.Con qfta coparatione voglio dire, che il traffico de Prc dpi è,che cofi fiano affabili,di humana conuerfatione,quieti,piatofi,benigni, generofi,mafopra tutto amorevoli,fapendo come con tai portamenti fi pigliano i cori de i foggetti, & non con denari, perche è di molta voglia, e pericolo al Prencipe, il uolerfi obligare i cori de fuoi creati con denari. I Prencipi fi debbono ingegnarc di effer ben veduti, fe uogliono trovar chi gli aiuti a fenti-rele loro difgratie;il che nonpoffono bavere i Prencipi,che fono odiati, an%i tutti fi godono delle loro granché,per che veramente il core afflitto fi riftora molto