? I 7rt 0, toccata; perche'! Dìo nofiro é tanto potente,che per effequire la fua giuflitia, non ha Infogno di humana mduflria. Et Iddio non contento di hauer gittato a terrai’idolo ,etfattolo in pczgi ,volfe medefimamente cafligarei cultori di D}o qllo, perche tutti gli ^i^oti,quei di ^fficalon,di Get,di ^caron,& di Gaga, ;TJ sj. A eh'erano cinque Città molto antiche, & famofe,cofi mafehi come femine, fu- zonam p tono impiagati nella parte di fatto di maroele di tal forte , che non potcuano 113ucr P1C mangiare fedendo >nè caualcare. Et accioche dal grane fupplitio,dal quale e- ^'oaica dl vano afflitti ,fi comprendeffe quanto fuffe graue la lor colpa j la diuinagiufti-tia ordinò, che in tutte le cafe, nelle piatile,nè gli horti ,ne i palagi ,nelle bia de,& in tutti i campi fuffe gran copia de topi.Et fi come haueano peccato ado rando vnfalfo idolo, <& lafciando il vero Dio, cofii egli volfe con due cofe caligarli 3cbe le maroele tormentaffeno le loro perfine,&i topi confum affieno il lorobauere:& non è marauiglia,fe Dio leua la robba a coloro,ebe jfontanea mente hanno offerto l'anima al demonio. Stando le cofe in tal termine , dico , chi fece maggior peccato,o gli ^i^oti mettendo l'arca nel tepio,che a lor parere era loco più honorato,o nero i ChriSiianifi quali pofìo da bada il timore di Dio3rubbano i beni delle chiefe3 & fe ne preuagliono ne i piaceri del mondo ? Veramente dico , che quanta è la differentia della legge degli ^i^oti , a quella de Chrifliani 3tale è la differentia del peccato di uno a quello dell’altro. Gli ^i^ti peccarono, non credendo quella fuffe figura del vero Dio , ma noi altri credendolo per nero Dio3peccbiamo cotra di luifen^a riguardo alcuno. Ter quello cafligo tanto infolito3parmi che i Trencipi3 &gran{ignori , non fidamente debbano tener Dio per loro fignore , ma etiandio hauere in riueren tia le cofe a lui fiacre, perche la legge humana ( parlando di quella reucren-tia la quale fi deue al Trcncipefnon meno commanda,che muoracolui3il qua le combatte la cafa fua,o chi rubba le facoltà di quello ,cbe chi mette la mano nella fuaperfona. Terche fu caftigatoil Trencipe Oga. 7fil lib.che fcriffe il figliuolo di Helcana,cioè al 2.de i Ee,acap.6.fi dice, che flando il reliquario d’ifrael con le fue reliquie (ch’era un poco di manna, la verga,& due laftre di pietra) in cafa di .Aminadab , che era uicino a Ga-baa Città,Dauid figliuolo di Efai,che in ql tepo era vnico Ifi d‘lfrael,fi difio DauiJ mi fe dileuar qlle reliquie di là,& condurle nella fua Citta & cafa, parendogli co Rc.dc chefuffegrande infàmia,che a lui,il quale era Trencipe mortale, auan^affe cafa per i fuoi piaceri,& che a Dio,il quale è Trencipe immortale, mane offe un tempo,per riporre le fue reliquie. Determinato poi il giorno 3nel quale fi doueffe condurre le reliquie da Gabaa in Bethleem,ui còcorfe di gente plebea d’Ifrael trentamilahuomini,& erano co’l Re tutti i Baroni, & nobili del l{e gno3accioche'l reliquario di Diofuffepiù honorato, & il fie meglio accom- E 2 pugnato