•p i m o: quefla vita,tomefe fuffeno nella propria cafa,cioè nella fepoltvra? Ma lafcia do da parte le dette opinioni, dico che folamente per lo peccato entrò la fervi tu nel mondo ;perchefe non nifoffeno flati i peccatori, è cofa ragionevole,che non farebbono flatifìgtrori, nèJèrui. Effondo adunque venuta la feruitù nel ' mondo per lo peccato, dico che la fignoria de i Prencipi è per dittino comman rla / j damento,perche egli diffe,Per me regnati Re, & il Prencipe miniflragiufli il diurno tia. Conchiudo adunque tal materia con quefla ragione, che effendopofli i 'comanda. Prencipi della mano divina, noi altrifìamo tenuti di obedirgli in tutto , per- att:nt9 ' che non è lapeggior pefìilentia nella republica,che annullare l’obedicntia,la quale dobbiamo hauer a’ Prencipi, COME IL MACNO ALESSANDRO, POICHÉ VINSE DA-rio in Alia , andò a conquiftare la grande India, quanto gli auennecon i Garamanti, & come hà più forza la buona uita, che.qualunquc -apparecchio di guerra. Cap. 3 x. quattrocento uentifette da Roma edificata, nella quinta età, effendo fommofacerdote in Hierufalem Iado , & Confoli in Roma Decio, & Manilio, Vanno ter^o della monarchia de' Greci, il Magno Mlef-fandrò, figliuolo di Filippo Re di Macedonia , diede l’ultima battaglia a Dario,^ di “Perfla,nella quale Mleffandrorimafe ferito,& Dario morì,& l’Im perio de Perfìani paffò a’ Greci ; perche i Prencipi male auenturati, non fo- fandro & lamente perdono la uita, conia quale fon nafeiuti, ma etiandio perdono i re- Dario. gni c’hanno heredìtato. Morto Dario, Mleffandrofi uiddefignore della campagna, & Perfi,&Medi rimafero foggetti a’ Greci,perche morirono in quel la battaglia molti gran Re, & fignori .-perciò Mleffandro non contentandofi di hauer foggiogato la Perfla >fldiffofe di conquiflare l’india, perche i cori foperbi,poi che hanno ottenuto quello, che molto defìavanoflìibito cominciano a farne poca flima. Cofl hauendo rifatto Fefferato ,&pofto governatore fer i regni (TMfiafin’alla Perfla, fi partì il Magno Mlcffandro per conquifla re l’india.Et hauendogiurato, & promeffo a ifuoi Dei, che in tutto il mondo donea effer un folo Imperio, il quale hauea ad effer fuo, & che non mai metterebbe il piede in regno alieno, che non rimaneffe fuo, tutto quel paefe, per doue andaua Mleffar.dro,al men malie reftaua,o rouinato, 0 foggiogato, I tiranni perche ueramente i cuori tiranni non hanno riguardo all’altrui danno, pur n^*>an»o che ottengano il lor triflo defio . Et feguendo Mleffandro il fuo camino, con- altrui quiflando regni, & defertando prouincie, a cafo gli fu detto, che dall’altra danno. parte de i monti Ri fri, che costeggiano Pi ndia, era una gente Barbara, che fi chiamavano Garamanti, i quai non mai erano flati còquiflatida’ P orfani, da’ Medi, da Greci, nè da Romani, perche in quelli non fi riportava trionfo, poi che non haueano arme,nè fi pigliava utile alcuno, perche no haueano rie Mar, Mur. Par. prima G chc^c.