i r b K d nini tu in quefla uita, mancando di quei beni, per caufa de ì quali fi brami , quefla uita.Certamente l’buomo,che fen^afuo utile, & a danno altrui paffa rn ini inu uita,donerebbe per giufiitia perder la uita,non ui effondo cofa che più. òli fono rouini una I{epublica,che il/apportare in quella huomini inutili. Parlando cagióc ai- poj con quelle uerità,delle quali i Trencipi fonpoueri,io credo che tu conqur-li rouina mondo,per non riconofare fignori del mondo , & oltre di quefio,tu uuoi " a moltì la ™ta,per accrejcere con le lor morti la tuafama.Se i Prenci ? pi guerrieri , & crudeli bereditaffìno la uita di tutti quelli,che uccidono per aumentare la lor uita,ft come hereditano i lorbeni,peraccrefcere le proprie riccbeigc quantunque la guerra non farebbe giufia, tuttauia parerebbe to-lerabile.ma cbegiouaffe il feruo boggi perde la ulta , & che ilfignorefia citato per domattina dalla morte ? 0 ^ileffandro,tufei pa?go,o che manchi di giuditiojuolendo commandare affai,&douendo uiuer poco.Gli huomini pro-fontuoft,& ambitiofi,che mifurano le lor opere,non con i pochi giorni c’hanno da uiuere,ma con gli arroganti penfieri,c’hanno di commandare , la lor ui ta pajfaro con fatica,& la morte con pericolo ; ma il rimedio di quefio è tale, che fe l’buomo non può ottenere quello, che cerca,/contenti quanto può ba-ucre.Sappi,o .Aleffandro, che laperfettione dell’buomo non confifie in ueder la coyè affai,& udirne molte, ma in fapere affai, procurare affai, affaticare af-l'homocó ffhncquiflare affai, poffedere affai,ma non nel commandarc affai. Finalmen-fiftcm fa- te dico,quell’buomo effer perfetto , il quale a fuo parere non merita di hauer per aliai. quel bene cbepoffede,& al parere de altri merita molto più. ‘\oi crediamo, che colui fia indegno di honore , il quale fi reputa degno di quello , perciò tu .Aleffandro menti di effer fcbiauo di tutti, poiché tupenfi meritare il regno fopra tutti. Giuroti per i Dei immortali, che io non sò per qual caufa ti giacque lo effer/oggetto al Dar io,nè sò qualgufio tu pigli a cercare la fignori a del mondo,perche neramente più uale la feruitù in pace, che la fignoria con guerra,#- l’buomo il quale contradirà a quanto è fopradetto,per mio parere bà ilgiuditio riuerfciato. IL SAVIO GARAMANTE SE G VE IL S V O PARLARE, DI-moftrando come non fi può comportare la iuta perpetua con tutte le facoltà del mondo. Quanto negherai, o .Aleffandro , che non haueffipiu certezza della più fihà, 1 \ J^te, quandotu eri fidamente Ife di Macedonia, che bora ntrouan-ranto p>ù doti fi gnor e di tutta la terra , perche i trauagli fouerchi caufano , .che gli fi defide. huomini ftanno disordinati. mi negherai ,o aleffandro , che quanto fi- trofia in te ildefil di afflale , & poffedere .perebe datore ardendo nelle fiamme del defio , non fi debbe U-rttmdttoptofertttbt^e, con terra della Jefoltnra. X08 * ucrc.