Magnani cheque.Il Magno Mleffandro, che era molto animoffo a pigliare fio per hi regni mica d’A- & bramava affai di veder coffe firane ,fi difioffe non ffolo di mandare a vedere lcflìndro terra,ma di andarvi inperffona, & Infilare in quel luoco qualche eter Magno. J r a rr r c ; ■Covrii& ni ÌMrìA ««’/»?#• zrvo /7^- na memoria di ffefteffo, fi come fece in effetto ;percbe vi laffciò un'aitar e,fi co-me Hercole laffciò in Gadi le coione,pche il cuor humano è tanto ffoperbo,che egli non ffolo procura di ragguagliare molti3 ma ancora di ffuperar tutti.Mnda rono ambaffeiatori per auiffare i Garamanti , come ueniua il Magno Mleffan-dro,et che gli narraffeno le feroci guerre,che haueaffatto;le crude battaglie, che hauea vinto, che il potente Dario già era morto ; & che tutta l'Mfia era Soggetta al ffuo Imperio ,talche tutta la terra ffegli rendeva, nè alcuno era ar dito a levar lancia contra ffua voglia3& cofìgli poffero questi, & altri fiauen ti,perche molte volte più paventano le parole degli buomini animofi3 che le lacie de codardi.Dice Lucio Boffco nel tert^o delle antichità Greche3 che è l’ori ginale di quefia bifloria , che quei Barbari , poi che udirono i meffaggieri di Mleff.non fi turbarono di quelTimbaffciate,nè fi poffero in fuga ;non fecero apparecchio di guerra,non preffero arme in mano,nè fi difiojero a far refifietia, & che èpiù,niunodi quella Città uffeìdi caffiffua. Finalmente niuno di effìdi ccua una parola di Mleffandro,nègli diedero rifiofia.Et veramente qfii Barbari erano prudenti affar quefio,perche gli è Soverchio persuadere alcuna co- duh Gara quello,che narrano gli Infiorici di quefii Garamanti3 cioè, che tutte le lor manti, caffè erano uguali, tutti gli huomini uefiiuano di una maniera, no hauea mag giore heredità uno che l’altro,non erano nel mangiare voraci, e nelbere vino temperatiffimijOgni lite,& travaglio era alieno da loro,non coffentiuano che ffoffe trà loro huomo otioffo , non tenevano arme, perche non haucano ninna; finalmente dicevano poche parole,ma quelle erano uerifffime. il Magno Mleff ffandro informato de i Garamanti, & della lor vita, & come nonffaceuano re fifientia alcuna a i ffuoi Capitani,e che non volevano dire pur una parola,prt ffe partito di mandarli a chiamare a ffuapreffentia , pregandoli firettamente, che ueniffeno de i lor ffaui,ffe ne haueano,e che in fcritto, o in voce gli diceffì-Alefsàdro perche Mleffandro era grande amico di huomini favi, & Magami (luan^ regn‘ poteva pigliare , li donauaa ffuoi, cavandone prima gli huomini co dì Imo ffaui,i quali voleva bavere con la ffua perffona.Quinto Curtio narra,che Mleff-mini fini Jdndro piu volte diceva, come un ’Prencipe bene empiegaua iffuoi tcjòri,fien dondoli d'acquiftare un regno, Solamente per batter la conuerffatione di un huomo ffauio ; & neramente Mie filandro hauea ragione , perche gioua più al Trcr.cipe , che egli fia nella aita circondato daffaui buomini, che laffciare dopò la morte a ffuoi heredi copiofì te fon. Effóndo venuto poi avanti ad Mie fiati dro alcuni de i Garamanti,uno di quelli,che era il piu vecchio,& di maggior ffapiciìtia, tacendogli altri,parlò ffolo inperffona di tutti.