? X. T M O.	<r
C-OMEIL CAPITAN TEODOSIO, CHETV PADREDEL
grande Imperator Teodofio, morì Chriftiano, &del Relfmaro, & del Vefco.uo
Silua nò, i quali furono Chriftianiflìmi. Et di uno concilio, che celebrato
no, & quii leggi inftituirono in quello.	Cap. 17;
QV EI duo fratelli, Talenti ano e Valente, effendo Imperatori, nelle parti di africa, nel regno diMaritania,fileuò un tiranno per Re co tra il jtato Romano fiquale fi chiamava Tirmo,<&■ era “Prencipe ualorofo, a-uc^o allafatica,& molto ardito ne i pericoli, perche i cuori molto licentiofi • molte volte riefconofamofi tiranni. Tirmo tiranno fenica riguardare agiufii- *c?aog ne tià,o colpa alcunafi insignorì del regno di Mauritania,& non contento di ha -fcono fx-uerfi iffùrpato quel regno tiranneggiò buona parte dell'africa, & già fi met -moft nri-rewìx in punto di paffute in Italia,come fece Annibale, & morire in quel pro ,u’ pofito difarfi Imperatore di Roma, perche quello è fupremo, & famofo tiranno, il quale fidamente fi affatica per occupare il regno d’altrui. I Romani che erano in ogni cafo prudenti, & che molto fi guardavano dalla tirannia de tiranni, ordinarono , chefifaceffegroffo effercito, il quale fuffe mandato in .Africa, perche pacificaffe quel Regno, &firuggeffe quel Tiranno, con tale commiffione, che per ninna conditione 0 patto lafciaffeno uiuo il Tiranno . Et in verità quella commiffione era molto givfla, perche ad un turbatore della Republica è liggiero caftigo il leuargli la vita. Era in quel tempo in Roma un caualliero nomato Theodofio, huomogià vecchio , & nelle cofe della guerra ^la ” molto effercitato, ma poco dotato de ibeni di fortuna ; il quale fi uantaua di publi. mc fcendere del grande Imperatore Traiano , & perciò era molto accarezzato rita ogni in Roma, perche fi mofirauano i Romani tanto grati uerfio i lor Trcncipi,che'Q^Zo • tenevano in gran fiima nella Republica coloro,che fcendeuano de Trecipi uir tuofì.Quefio Theodofio era tanto vecchio , &per i capelli canuti tanto venerabile, difangue tanto generofo, & nelle arme tanto efferimentato, che fù da Valenti ano & dal Senato eletto per racquifiare l’africa, &fù quefi’elet tione accettata dal popolo, & Theodofio contento; & perdite il vero,amen-due haueano ragione, che Theodofio era lieto,perche andava contra quel tiranno , & il popolo era contento di hauer fi degno -Capitano delfino effercito. Theodofio poi che fi partì da Roma, in pochi giorni gionfe a Bona Città, che era molto popolata,	porto di ^frica;& offendo con la fuggentefmontato
a Terra,Tirmo tiranno conduffe la fuagente nel campo a faccia de Romani, & fecero quefti efferciti tra loro molte fcaramuccie, inchinando la fortuna la vittoria bora a quefii, bora a quelli, come più le piaceva , come c coftume, che la fortuna faccia nelle guerre molti mutamenti. TS(el regno di Maurita- La fortu-nia era unafortiffima Citta,nomata Obelifca,ma perche Theodofio Capitano na ncI1* era con fue for^e & ingegno fignore della campagna , Tirmo tiranno fi forti- fXSle^ fa 9 in quella Città,la quale effendo combattuta,& quafiprefa da Theodofiot
Marcar. Par. prima	. E	Tirmo,