•P X I 'M 3Z Ordinami) ,& comm andiamo che ninno di fiera crudeltà notato fia eletti governatore di alcun popolo,pche tutti gli huomini dediti alla crudeltà,agevolmente fi difpongano ad effer tirranni. Or dinamo, & commandi am o,che fe ilgouernatore deTrienefrardirà co» trafare a tré leggi antiche,in tal cafofia privato del governo , & cacciato dalpopolo:per che non è cofa,la quale più facilmente rouini la Uppublica , chefar nuove leggi & rompetegli antichi cofiumi. Ordiniamo}e comandiamo,che a i Trencipi,ò governatori de Trienefi,fia no ben pagati i tributi,e fe per cafo nella famiglia delgouernatorefuffe mag giore la fiefa,che l'entrata dubito questo talefiapriuato, delgouerno :per che il Trencipe,che pojfede poco,& confuma affai,ò che perderà il regno, ò che douenteràtirrano. Ordiniamo,& commandiamo,che colui, il quale hà da effer governatore de Trienefi,fia molto diligente al culto degli immortali Dei, e devoto de ifiacri tempij,per che altramente,quel Trencipe,che non honora i fiuoi Dei, non da fperan^a agli huomini di dover offeruare lagiuflitia. ' Ordivamo, et commandiamo, che il Trencipe deTrienefi fìia contento di quel terreno,che gli lapparono i fiuoi maggiori, & no fiufiiti nuove guerre p infignorirfi deregni flranieri;efe p cafo uorràatal effetto guerreggiare,niu-ho gli porga aiuto con denari, nè conlaperfiona, perche m’hà detto il Dio apollo,che l’huomo,il quale piglia l’altrui,farà privato del ben proprio. Ordiniamo, & commandiamo, che il governatore de Trienefi due volte alla fiettimana vada afopplicare a i Dci,& uifitarc i tempi] -, & che facendo il contrario,non fidamente fia privato delgouerno , ma poi che farà morto, lo laficino fien^a fepoltura,per che il Trencipe,il quale non honora Dio nella fina ulta,non è ragionevole,che lefue offefianohonorate con fepoltura. Come dio sin dal principio del mondo sem pre hà ufato giuftitia contra i cattiui,& /penalmente contra quei Prencipi, che fi fono moftrati arditi contra la fua chiefa, & che tutti i cattiui Chrifiiani fono parochiani delfiuferno. Cap. X XII. Quando quell’eterno opifice,il qual mifiura ogni coffa con la fua onnipo tenda,& le pefia con la fua fapientia,creò tutte le coffe celefii,et ter reflri,et le inuifibili,le corporee,et le incorporee,no folamete pmeffe premio a chi gli feruiffeno, ma etiandio minacciò di fopplitio coloro, che u mOndo fuffero arditi a non ubidire ,per che lagiuflitia, & la mifericordia diuina, è folamcn vanno fiemprein compagnia ,& giamai vna convitai buoni , & l’altra teun'hor-non minacci ai cattiui . Tarmi, che questo fia vero , che ejfendoui vn ro« Dio foto , il’ quale hà creato vn folo mondo, & che in tutto’l mondo è fidamente vn’horto, nel quale è una fonte, & ejfendo vicino à quella fonte fola-