lae-j. lob.2. ?lal.6o. jo Secondo giorno di Quarepma, naturale, ci hauerà mandato quella infermità folo , perche ricor A riamo àlui.Però none marauiglia , fe pochi guarirono,maflìme de’ aridi-,perche ogni lor fede è ne i Medici,& non penfano punto à DÌo Medici,che hauete tanta autorità con 1 Prencipi,io nò sò co che confcientia(à perdonar vaglia,) medicate vn infermo, fepri ma n^n lo eflortate a raccomandarti a Dio, a con tettarti, a difpor re le cofe fue. La Chiefa lo commanda in prima si grettamente, e pur uoi fete Chriftiani. Poija ragionai sforza. Rifpondetemi, voi fete iftromenti della natura, non è nero > cofi dicono 1 votiti Sa-ui e medicate folo come iftromenti, dunque come iftromenti anco diDio, di cui ogni natura è iftromento hor ditemi, l’iftro-mento opera egli, fe non motto dal principal agente f certamente B nò’, come dunque potete fanar quello infermo, fe Iddio non rego laléopcrevoftre ? vi mouerà al-contrario per auentura, farà che le medicine di lor natura falutifere diuenteran mortifere, cofi l’vcci-derete non ui accorgendo , intendete > Chiamate, chiamate i Medici dell’anima in prima, poiché gli infermi, che dourebbono far quello vfficio noi fanno , e riufeirete più felicemente, perche ,Cef-fante caufa , ceftat effefius.Sc hauete alafciare òl’vno,ò l’altro,lafciate il Medico del corpo,togliete quello dell’anima; correte aDiofem-pre, che non ui manca mai. Ecco quel che dice San Giacomo. Si quis infirmatur, inducat presbyteros Ecclefie. Ecco vn Profeta. Cum teputa- ~ ueris confump^um ,tunc orieris vt Lucifer. Ecco quel che diccDauiddi C Dio j'Z’iei Regis, regi adijcies, annos eius vfque in diem generationis , & generationis . Eccoui finalmente il bel efiempio nell'Euangclio, del nobi liflimo Capitano di cento huomini d’arme, ha quel fuo caro ferui tor infermo di paralifia, pieno di continui dolori, non gli mancavano Medici., e pur pofpoftoogni human aiuto, hauendo vdito fo ]o il miracolo delfigliuolo del Regolo fatto da Chrifto,fe ne corre àlui,non men con l’affetto dello fpirito,che con. i patti del corpo,lo riconofee per Dio,& ottiene dal paggio la fanità perd uta.O gra bota di Dio, che non pur à Regi, ma a feruidori de’Soldati, con le medicine celefti foccorre. Vedetti mai Medico tanto correfefnon vuol pagamento, vuol folo preghiere, vuol le lagrime, ■ che efeano dal viuo cuore, acciocheperuenghi poi à quella patria, Ebì abflerget Deus omnem lacbrymam, ab oculisJàwfiloram. Benedette lagrime neramente , che Iddio afeiugherà da gli occhi notiti, con le fue mani. Hche vi conceda per tua infinita bontà, e mifericordia. Amen. * Dei