Sopra la S crìi tur a. C onuertimìnì, &c, 9 A re a penitenZaogni oftinato cuore. Fù Tempre neceffaria, credete a me,in ogni religione la penitcntia, per uolerfi eFpiare dalle pallate colpe.Non mi dirheretico che l’ottimapenitcntiaèlanuoua vita. Io ti dico, che non ti piacerà mai rinouarti di vita, fenon ti penti della vecchia,m’interidiìChi non piange i peccati pafTati, Tappi certo,che non Tcnte le Fue Ferite,però ben dice il Profeta, che uàeFpli-cando quella penitentia. Conuertimini in foto corde,inieiunio,infletu,inplan fiu. Beati voi dunque,fe per indebolire l’aduerTario nollro in battaglia,quella carne, che Tempre rubella, digiunarete ; fe per doglia de’ vollri errori v’affliggerete,Te per defìderio di quella patria beata gemendo, loTpirarete.Dimanda forfe troppo il Signore alla prima voi B ta,chiedendo tutto il cuore?Io non pollo negare, che non ha gran colà chiedere il cuore,niunacoFa certo è più pretiolà,niunapiù degnale il principio della vita, che vltimo muore, & nafee prima ne’ corpi noftri.Matulo Rimi sipocohuomo,ncfai sì poco conto,che lo dai in pda tutto ad vna carogna, ad vna meretrice,- & fen’hauefti mille,mille gli ne darefti,nÒ te n’auedi pouerello? perche dunque Te l’hai sì a vile, ti par poi Urano a darlo a Dio,che 1 hi creatole ti dima daffele tue ricchezze,i tuoi honori, io direi, che chiede troppo,perche niuna altra coTa apprezzi fenon effer ricco,& grande,ma dima dandoti il cuore,l'anima,chetu sì Facilmente dai al diauolo per vna coFa corruttibile,per vn piacer di vn’hora,nonsò,fenon conclude-C re,che tidimaciapochifiìmo. Non vuol altro da te,Te no quello,che tu rifiuti; Farai ben dunque FcorteFe, Fe quello cuore, che tu tieni sì poco caro, non lo dai a Dio, che telo dimanda con tanto affetto . Conuertìmini intoto corde vestro. Nell'antica legge tutti i primogeniti fi dauanoaDio, perii primogeniti di Egitto vccififfl primogenito di quella noftra caFa miftica è il cuore, è ben dunque ragione,che Dio lo voglia, come cofa Tua, non come tua . Fili, prabe mihi cor tuum. Figliuolmio, da me creato, da me Faluato, dammi il cuore, t’hò dato il mio, rendimi il tuo. Cauate, cauate, Chriftiani, quello voftro cuore Fuori del corpo,per ricordatione de’ voftri peccati. Effundite coram ilio corda vefìra. Come lhaucte effuFo,lauatcIo, non glie D lo dateFporco, Laua à malitia cor tuurn. Premetelo Forte, a.ciòefea Fuori per la Forza del dolore il l'angue nero, & immondo di tanti vi tij. Libera me de fanguinibus Deus, cDeus,falutis medi. Tagliatelo poi in pcz zi minuti, perla confeffionediftinta delle circoltanzeparticolari. Scindite corda veftra. Coli datelo tutro à Chrifto. Nò biFogna prellar-gli quello cuore, Anime mie,non biFogna venderlo,biFogna donarlo. Colui gli preda il cuore,che fi conuerte a tempo. Ad tempus credunt , & in tempore tentationis recedunt. Colui gli vende il cuore, che perfperanza di retribution terrena, fi muouea FeruireaDio; colui è Fuperbo, & impatiente , quell’altro è auaro , & ignorante. ,Vi voglio pur dire il modo , come douete dare a Chrifto quello Exo.ijr. Exo.ij. Prou.18. Pial.tfi. Hier-4» Pftl.50. Ioel.i. Lue./.