Chrifto,- efi tiene, che fufle esaudito , poi che vn mefe anariti fcrilTe al fuo Clero, che volefle fpeflò pregar per lui, & iftituir-li vn’anniuerfario perpetuo per il primo giorno dopòl’eflaltatio-ne della Croce,che è alliquindici di Settembre, tempo vicino à quello , in cui il gloriole» luo Patriarcha San Francefco hebbcle fligmate. Il giorno auanti che s’infermaffie , che fù quello dell’ Epifania, fi moftròàtutti allegro più del Polito,comefe fi licenti alfe da ogn’uno,e fopraprelò la notte vegnente da vna febre acutiffima, accompagnata da una puntura nel collato per quei graue catarro c’haueua ,c diftillatione di capo, in tregiorni fi ri-folfe , e terminò la fuauita, con marauigliadi ciafcuno ; poi che prima fi leppe la morte, che l’infermità ; perla qual auanti, che egliarriuafle all’eftremo , mandòà fua Beatitudine , à chiederla benedittione,-ficonfefsò, eprefeil fantiffimo Sacramento della Euchariltia, con grandiffimadiuotione, e con una belliffima me ditatione,ch’ei fece ftando inginocchioni folletto, per la quale firifolfero tutti gli alianti in lagrime, dicendo egli in fine quelle paro’e ; Domine, iubeme uenireadte,- pone me iuxta te & cuiufois manus pugnet contra me. E venuto poco da poi, avi-fitarlo l’Illullriffimo Signor Cardinal Farncfe fuopadrone, & à condolerli del fuo male,- egli con grande affanno dille à quel Signore, Monfignor Illullriflimo. Io fono in mano di Dio,s’io uiuo , viueràvnfuo fedele , ebuon feruitore, fi come fui tempre ; S’io moro , ringratio il Signore, che mi habbi fatto quella gratia, di finir qui i giorni miei in cafa fua , e di cederle, e renderle come grato quella Chiefache del fantifsimo fuo auo Paolo Terzo, e da lei, hebbi tant’anni fono, facendo circolo. Io raccomando àvoftra Signoria Illullrifsima , lamia pouera famiglinola, che m’ha fedelmente feruito . Alle quali parole intenerì to il Signor Cardinale, e più con gelli,checon parole dolendoli, fù sforzato partire . Così approlsimandofi al fine della foa vita , chiefe foglio fanto ; & vnto che fù, pofe le mani in atto d’ora-tione, dicendo. In pace, inidipfom dormiam, & requiefeam. Et affiliati gli occhi al Cielo, refe l’anima al fuo fattore, con vno breuc fofpiro; il che fù alli 9. di Gennaio , l’anno 1574. IlSabba-to à fera, uenendo la Domenica; e della fua età d’anni 6 non finiti.- Giorno appunto, nel quale anco il gran padre fuo fan Fran. cefco, fi dormì nel Signore. Hora clfendoqui finito il corfo del-lauitadi Monfignor Cornelio ; Mi farà lecito in conlèquenza di quello fi è detto di fopra, d’aggiungere ancora e dire alcune altre poche cofe particolari, degne di faperfi di lui -, coli circa l’ef-fer fuo , de’fuoi collumi , del fuolludio. e dell’eccellenza del luo predicare , come anco dell’opere, e fatiche fue ; t’ha labiate à feruigio di fanta Chiefa. Egli adunque quanto al corpo, fù Ttt 2 * di