DEL M 0 <N E E RR AT O.                          tot
e Sanigli ano doueuano 'venire à [occorrere Montecaluo, ancora per il dubbio* eho
baueua di Filippo di Sauoia*e di Loàouico fuo cugino Prencipe d'Ac hai annali ejjendofi confederati col memorato Rè Carlo, haueuano diffidato (JfoTheodoro per lettere loro, date a (feria allì diecinoue * & allivintiuno del predetto mefe* fi partì dall’afedio del predetto luogo di FMontecaluo con l'effercito fuo * e con tutto l'apparato di macchine* tormenti   altri incrementi bedici, che luì haueua contro efio luogo ». e caualco /opra quel-
lo di Lugo y e di Vignale. E perche tutti due ejfi luoghi fi teneuano a nome del Marche-fe di S allago* al quale haueuano fatto la fedeltà. Il Marchefe Theo doro tra l,fino, o l'altro coloco liefferato fuo* ma non potendo li terrieri di effiluoghi foderare l'ajfdio fecero la fedeltà al predetto MarchefeTheodoro ; cioè quedi di Là adì dieci* e quelli di Vignale adì do deci del mefe di (jiugno del predetto anno, con la feguente condittone* che fi_* per tutta l'vltimafet rimana del mefe di Luglio projjìmo efjo Adarchefi Theodoro nctL» poteffe dife acci are il Marchefe di S alu^o*quale affettauano con l'efferatoJuo dadi campi> dotte fi fermaria col predetto efferato, effe Com munita, e> huomini rtmaneffero iru quel grado nel quale erano per auanti la predetta fedeltà. Etnon ^enendo efio Marche-fi di Saluto nel tempo del detto mefe* ouero effendo efio Theo doro così forte* che lenendo il predetto Marchefi di Saluto lo potefie diacciare fra dieci giorni* dfo che gli faria datonotitia dedavenuta fua \ la fedeltà* e giuramento per loro fatto al prefato Marchefi Theodoro fife ferma* e doueffe durare perpetuamente} Zfiriceuuto che hebbe dette fedeltà Salendo fi prouedere* e fortificare l'efferato fuo, in modo ¿hefoprauenendo gl'inimici* quali fi glori auano di dolere lenire* & ritrouarfi potente per fargli refifienga, & ottenere la fedehta à lui fatte per gl'huomini di effe terre, fece intendere adì Vajjadi* e popoli del dominio* che douefiero ritrouarfi nell'ejfercito fuo, neda forma * che fi contiene^ nede lettere* che qui fiotto figliano ,
    Theodorus excelientiifimus Domini Jmperatoris Gracorum, fiJius Marchio Montisferrati, Voiuerfis,&fingults VaftalJis, Caftdianis,Poteftatibus, Com-munibgs,& fingularibus perfonis, iibi fidehbus, & dileòtis fuam grariam * & falutem, Ecce,quodconfilio Procerum,& YaiTaliorum noftrorum decreuimus exercifum facere generalem ad defenfionem Terra? noftr? & noftrorum Vaila!* forum, & hominum,6cad exterminationem, & confufìonem rebelhum, & ini-micorum noftrorum, qui fe ia<ftant fe venturos, 8e futuros potentiores nobis in campisà CafaiiSanitiEuafij,infra verfusTicinetum, aut Mirabe|lum, vfque Pomariumj&hóc vitima feptiraana meufislulijproximè venturi,fubconditio-ne, & modo, fub quibus Communia, & homin?s Vignalis, & Ly, pobis fidehta-tes,&homagia iurauerunt videlicec. Si diiti noftri inimici ncbis potentiores extiterinc non ceneantur nobis rationc iuraroeptipr«ediiti ,• fi vero non venirenr, aut fi nos cum amicisnoftris potentioresfuerjmus diita iuramentà debentefte perpetua, Se nobis debent perpetuo obedire. Et cum ad ipfum exeircirum ipren-damus perfonaliter eile cum foeiici, & potenti fuccurfu omnium Ciuitaruro Iig$ ■uombardiae, Se aliorum vndique beniuoIorum,8c amicorum noftrorumvt po-> te in cafu in quo exaitationi npftrs pender conditio, & totius Terrai ncftne vigoria, vos,& qnemlibec veftrum tenoreprseferuium rcquirimus, & monemus>
                                                               & fub