DELLA SOVRANITÀ*. 95 fieno antiche o moderne , fono l’opera de’ faggi . Il bailo popolo ed ignorante può ben co no/cere i Tuoi mali, perchè li fente } ma è difficile che vegga i buoni rimedii . Si dice , che nelle antiche repubbliche le leggi eran fatte da tutto il popolo . Quello fi vuole ben intendere. Non era il popolo che facea le leggi : i favii le proponevano al popolo } e il popolo non facea che approvarle . Le buone leggi degli Spartani furono di Licurgo : quelle di Atene , di Solone : le leggi Romane, di Nuina , de’ Decemviri, de’ grandi Ma-gifirati, del Senato. Come nella medicina 1’ infermo dee raccontare il fuo male } ma il medico dee appreilarvi la medicina : così i popoli efporranno mo-deftamente i loro mali politici } ma il dar le leggi appartiene alla fovranità cinta di favii . §. VI. Un’ altra queftione è : giova egli cambiare ipelìò leggi ? Platone è di fentimento, che niente può più nuocere alla repubblica, quanto il cambiare fpeiTo leggi : 1 perchè fi avvezza il popolo a diiprezzarle, e chiederne tèmpre delle nuove : 2 perchè le leggi non governano il pubblico per fe medelime,