13« LIB. II CAP. Vili guere gli ftratagemmi dalle menzogne, e dalla perfidia . Sorprendere un nemico negligente, fere una finta diver-fione, moftrare di attaccare una piazza, e poi intraprendere altro, fingere una fuga, far delle mine, nafconder dell’ arme, feperfi ièrvire del vento, del iole , e fino de* pregiudizii del nemico, è un’ arte, che dove la guerra è giufta, non fi può riprovare. Ma mentire al nemico , o lòtto pretefto di tregua o di patti cogliere il tempo da opprimerlo , è manifefiamente contrario alla giufiizia, ed all’ oneftà , perchè i patti trasferirono diritto, che non è lecito di violare . Ricordiamci, che non ci è maggior fondamento della grandezza de’ popoli , quanto la fede , cioè la rigida e religiofa oiTervanza de’ patti. §. XX. Si dice : frangiati fidem non ejl fervanda fidts . Di qui conchiudo-no, che non fi debba oilérvare la fede de’ patti con una nazione, la quale non fuole curartene molto. Al che rifpondo primamente, che quel dettato fi vuol intendere in un medeiimo patto j dal quale venghiamo iciolti , come 1’ altra parte comincia a violarlo. Ma perchè quella nazione avrà rotti una