208 discorso sul fine tutta la lor Filofofia con diffonderla nella più bella e più neceilària parte del fapere umano, che fono le leggi, direttrici del coitume , dell’ ordine , e delia pubblica tranquillità . Ma farebbe Rato a defiderare di molti di loro, che fe ne fodero aftenuti . ElTi vi arrecarono tutte le argutezze delle fcuole de’ , Dialettici, e telerò cappietti si fini, e sì ineftricabili alle regole produttrici, e confervatrici della noftra felicità, che noi non lappiamo ancora fvilupparcene. Noi ci Ramo veramente liberati dai vani , e puerili giuochi di mente dei noftri maggiori : ma o ritenuti ancora dal vecchio ufo , o incerti dell’ elìto del nuovo , temiamo di portare le no-ftre cognizioni là , dove effe medelìme accennano di volere andare . Non ci manca la forza, e dirò anche, non l’intelligenza : ma il cuore è tuttavia debole , nè il gufto affatto affatto Ipo-gliato dell’ antica pituita . Una certa vanità di ingegno ci mantiene ancora attaccati alle colè più ipeciole , che utili : noi ci crediamo ancora più grandi , quando lìamo ammirati come incomprenlìbili , che quando Jìamo tenuti come utili, quali men diilinti.