ii6 LIB. II CAP. VII nati quei contraili , e quelle guerre di giurifdizione , che hanno turbata la Chieia , e gli Stati . Molti grand’ uomini iì fono iìudiati di conciliare le oppoile ed innaiprite parti. Io non mi mii'uro con quelli grand’ uomini , per non parer troppo corto : ma mi ingegnerò aneli’ io di farlo al modo mio . §• XXXIV. Cominciamo da un principio , nel quale fi conviene da ambe le parti , ed è che il regno di Gesù Crifto, di cui i facerdoti iòn miniilri, non è un regno temporale, ma puramente ipirituale . Il Legislatore mede-fimo te ne dichiara , regnum meum, dice egli, non ejl de hoc mundo . Si può vedere come quello luogo è flato contentato da’ fanti Padri , apprefiò monfignor Boifuet nell’eccellente opera Defenfio Cleri Gallicani \ e nell’ altra di Dupin francete con 1’ iilefiò titolo. Tutta la Chiefa approva quello tenti -mento nell’ inno dell’epifania, cantando : Non eripit mortalia, Qui regna dat ccelefiia. §. XXXV. Da quello principio fegui-ta , che al iacerdozio non conviene aitra cura falvo quella delle cote fpiri-tuali 5 e che tutto ciò, che è temporale,