AL CLERO. 293 credete voi, che così sfacciati, così arditi, così temerarj, alia lor villa peccherebbono , e li fareb-bon gloria di peccare ? Il timore delle lor cenfute, il fofpetto delle lor fatire, lo fpavento de' lor rimproveri, non farebbon baftevoli a riftrignergh entro i limiti del lor dovere ? E la riverenza, che fi perde alla lor dignità, ed il vilipendio, in cui fi mette il loro carattere, neppure an forza a far sì r che fe non vivono cafiamente, vivano ahnen cautamente ? Eh nò • eglino fon dichiarati Ni mici di Crifto, e perciò noi temono; fon manifeftì Di-ft ruttori deLProfsimo, e perciò fen burlano. E che diftruggon nel Profsimo ? 11, meglio, che è in efib;, l’Anima yl’Anima, miei Carifsimi. Cioè quell’ Anima, per la quale il Figliuol di Dio fparfe tutto il fuo fangue , diè la l'uà vita, ed incontrò fu di un tronco infame vergognofifsima morte. Cioè quell’ Anima, il cui pregio è sì grande, che va a proporzione del potere eh Dio,.di cui è fattura, delVonginale di Dio, dì cui è copia , delia bellezza di Dio, di cui è vivifsima immagine . Cioè quell’Anima, il cui valore è sì preziofo, che fi mi-fura col prezzo , quanto ella coftò a Dio , che la-ricomprò , che la liberò, che V acquiftò . Or dico, io , fe gli Scandalofi perdon le Anime, che Crifto. guadagnò filila Croce > fembra, che fien’ eglino più iniqui degl’ iftefsi Crocififlori di Crifto, che a lui fulla Croce fecero perder la vita. E la ragione la dà il grande Abate di Chiaravalle ; perche quei. Manigoldi affìiggeano sì Crifto, ma non gl’impe-divano il confeguimento della grande imprefa del rifeatto dell’Anime ,anzi più toftogiiel’ agevolavano; Ma gli Scandalofi, quanto è dalla lor parte>