«fi <58 propalare i mali, che foffre; perciò dandoci con defirezza uà Jaffo in dietro gli da luogo a parlare; ed incomincia così * Permettetemi , miei Signori vi prego , che io parli con liberta, e vi dica , che da finche nacqui ho (offerto delle infermiti* le quali fi fon fatte pericoiofe oggi piuc-chè mai, e bruttamente mi opprimono . I medici che da più fccoli hanno avuto la cura del mio corpo infruttuofaj-mente fi fono impiegati , perchè han confumato il tempo nel collegiate , e disputare accademicamente fenza di avermi mai vifitato, nè udita dalla propria bocca ì iftoria de mali miei. Voi intanto , che liete impegnati di mettermi in fa-iute* fe fate da dóvero ( come credo ), fenza affannarvi in efcogitar rimedj ; prima