delle Nazioni. Lib.I. Cap. XI. ji fcolo , ove una piccola quantità di cattivo be-itiame troverà per l’appunto con che non morir della fame, elTendo il podere, benché molto fprovveduto in proporzione di quello , che gli farebbe neceiTario per una coltura compita, bene fpeiTo troppo provveduto in proporzione del fuo prodotto attuale . Intanto a capo di fei in fette anni , che una porzione di quelle terre incolte avrà fervito di pafcolo in quello modo a un beiliame mefchino , potrà cfler coltivata , e dare forfè una , ' o due ricolte fcarfe di cattiva vena, o di altro confimile prodotto, dopo di che trovandoli alTolutamente fpolTata , bifognerà la-fciarla ripofare , e abbandonarla come prima a un miferabile beiliame , nel mentre fi coltiverà un’ altra porzione delle ileife terre , che faranno e-gualmente fpolTate , e poi lafciate parimente in ripofo. Quella era la pratica generale nella balla Scozia, prima della unione: i terreni ben concimati, e ben tenuti ivi componeano rare volte più del terzo,o del quarto dell’affitto di molte terre , e talora arrivavano baiamente alla quinta, o alla fella parte: e non lì coltivava mai il rimanente , ma regolarmente venivano coltivate , e fpolTate varie porzioni una dopo l’altra. E’ cofa evidente , che con un tal liilema la parte delle terre capaci di una buona coltura , non poteva produrre che poca cofa, in paragone di quello, che ne avrebbe ricavato una coltivazione più grande. Ma per quanto polla fembrarné fvantag-giofo quello lillema, pare, che il buon prezzo del beiliame prima dell'unione lo rendeffe quali uccellano. Se poi,non oilante l’aumento del prezzo del beiliame, il medelìmo prevale ancora in E 4 «Iia