I #.( 15 - Quindi è chiaro, che fìa un inutile, e mai fon-' dato timore quello , che le arri introdotte di-ftraggano i cittadini dalla coltura de' campì . L* idea d’ un maggior lucro nelia mente d' un Agricoltore per applicare i iuoi figli all5 efercizio delle arti, vien bilanciata da quella delia perdita di ogni vantaggio durante il tempo dell' ammaeftra-mento, e della fpefa che vi abbifogna ; quan-docchè appena le nafcenti forze cominciano ne' fuoi figli ad invigorirli, e può applicarli, le non a muover la vanga , o a diriger Y aratro , almeno a piccoli efercizj della campagna . Io non dico già , che non debba formar la malli-ma cura di chi governa il progreffo dell5 agricoltura , facendo , che i campi lìen tutti, e ben coltivati ; ma farà appunto Y effetto d' una favia legislazione- il diftruggere quel pregiudizio di maggioranza figlio dell' opinione attaccato alle arti fu dell' agricoltura ,• o almeno di compenfarlo col maggior lucro , che ha dell5 opinione una forza maggiore nell'animo meno fenfibile a'punti di onore del campagnuolo , Una oppofizione , che io trovo in bocca di tutti è , che quella focietà fia meno popolata , dove la maggior quantità de' bifogni difanima da maritaggi colla idea della difficile fuififtenza . Se folle ciò vero, non avvenendo , che ne'Stati ricchi , bifognerebbe conchiudere , che converrebbe mantener lo Stato povero per averlo popolato . hàa non è qualunque ricchezza , che fi opponga alla popolazione . Dove l'opulenza non è ^ effetto dell' induftria nazionale > ma dipende da anti-