Si PIENA ESPOSIZIONE DE I DIRITTI aveano tenuta la Sovranità Imperiale in qne’ tempi, cioè al de Marca, ai Baìuzio, e al Pagi . Gon quattro manrovelej delia fua eloquenza, e non già con batterie di pruove e ragioni, fi sbriga egli dall’autorità di que’ valentuomini ; e quindi fi mette per fua liberalità a fcreditare un’ Operetta fiampata dal Goldafto, e attribuita ad Entropio Longobardo, benché da noi non citata contra di lui . L’ Autore d’ e{Fa ( vivuto probabilmente circa l’Anno eoo. ) aafferifee in termini chiari la Sovranità goduta dagl9 Imperadori Carolini in Roma fteffa ; e però con quefìi due foffj cercai’ Oppoiìtófe di mandarlo in fumo (afilo' per me nell' ignoranza, e netta malizia ne agguaglio in tutto e per tatto l\Aut. re ad Agnello Ravennate. Épfbi bajía , che venga-dalle mani dell''illirico -, e che. abbia in-contrato il genio- e la jlima di quell' altre due buòn* anime del Momee e del Gttdajto . Se quelite fiaro ragioni, che convincano i veri Eruditi, lafce* rò deciderlo ad altri . -Certo è , che Agnello ci ha bfeiato di molte notizie vere ; e lanciate ce ne avrà dell1 altre quell Eutropio, o Anonimo Longobardo , e fra effe dee credeifi tale quella della Sovranità (addetta, perchè s’accorda con tante ragioni e documenti finora recati , E giacché P Oppositore vuol limile que fio .Scrittore ad Agnello, potrebbe figli confìderàre, drrfi appunto da Agnello , che Sergio Arcivefeovo governò V Efarcato di Ravenna lotto Ciarlo M. ut fittiti Junt-modo Romani-, eiavere fcritto Eutropio, che lo fteffo Carlo M. jeeut Pacum cum Romanie , eorumque Pontífice , attribuendo non fo qual dominio a i Romani ftefiì , ch’ egli poi manifeftamente chiama Sudditi degli Augnili, benché fi parli di Patti feguiti fra loro , ficcome lene fa menzione anche "di fiotto in quell’ altre parole : Carofos.-Calvus veniens Ramarri firenovatiit Po-Httm cum Romanie, perfionans lilis jura Regni , cimjuetudine-s ittitts cioè riiafeiando loro, non già P alto Dominio, ma i tributi ed altri diritti di fopra enunciati . Per un’ indizio ficuro della Sovranità Imperiale fu anche da noi addotto il Diritto , o diciamolo ancora, quando fi voglia così, l’Ufo, © P. abafo , che una volta fi doveffe afpettare il beneplacito ed affenio degl’ Imperadori , prima di coniècrare il Papa con liberi voti Eletto dal Clero e Popolo Romano, Era per quello allora neceffario il differire effa eonfecrazione, finché venifféro i Melfi o Legati Imperiali, che Guglielmo Bibliofècario(£)ehiama Legatos Principum, cioè Legati di chi era Principe di Roma . Pretende P Autor delle Difefe (z) , che una tal coftumanza foffé uri obbligo deli uAvvocazia', mentre agli Augnili , fic-come ad Avvocati della Chiefa Romana , era ingiùnto il carico di cufio-dirè il Conclave , e quello carico incominciato nell’ Anno 825. fu confermato da Leone IV. nell’ 847. e da Stefano VI. nell’ 897. e da Giovanni IX. in un Concilio dì Ravenna nell’Anno 904. e tutto ciò fu difpòfio a fin di vepri mère’ le violenze de’Romani nella creazione de’Papi per decreto Pontificio , e non già per alcuna ragione 0 Sovranità Imperiale. Aggiunge pofeia nella Difeifi li. (d) che Niccolò IL Papa concedette per Pri- vi- (a] afU.C.i8./.4?. [b) (c) Dz/Í.C.xáj.^.564. (d)