DEL DOMINIO DI COMACC HI O ria Langobardiam profetine eft ad poftìdendam hireditatem patrie fui Az-zon'ze Marchi orti e , qui nuper defuntiue eft . Sed Filli ejufdem Marchio ni e ex alia Conjuge 9 padicio Duci totie vi ribue reft ite re . E già avea fcritto , che quelli Fratelli ( cioè Ugo , e Folco ) aditum ei in Langobardiam probibuerunt \ cum irei ad poffidendum . Se Ugo , e Folco porerono impedire a chi era Duca di Baviera, e Signore di tanti altri Stati, il calare in Lombardia : bifogna bene , phe anch’ elìi folfero potenti Signori, non fapendo io già immaginare fatta quella refifìenza, fe non da chi potea comandare ad Eferciti , e da chi era Principe ben forte , e ricco di Sudditi, e Stati , preffo alle fauci deb ritalia . Aggiunge il fuddetto Storico , che Guelfo adjutorium Heinrici Dacie Carentini , & fratrie ejue Aquilejenjie Patriarchi , coatiue adfei-/cere , Fratree fuoe hoftiliter invafit, ficque hccreditatem Patrie de mani-bue eorum , ex magna parte , fili vendicavit . L’aver dovuto in quella Guerra il Duca Guelfo chiamare in fuo foccorfo il Duca di Carintia, e il Patriarca d’Aquileja , Signori anch’efli allora molto pode-ofi, fa ben’intendere , quale ancora dovelTe allora eiFere la forza degli altri due Fratelli Efìenfi in Lombardia , Non è poi qnì luogo di far vedere la quantità degli Stati , che godeva allora in Italia la Cafa d’Efìe; tuttavia non polio non rapportare le parole d’uno Strumento (a) fatto dell’ Anno ìog$. tra Ugo e Folco , vivente ancora Azzo lor Padre . Folco narra quivi, eifere ma-nifefìo , quod tu qui fupra Ugo hodie in me emififti cartulam Venditi onte de cuntiie Curfibue , CASTRISI, Ecclfiis , & Capelli e , Cafiè , & Muffarti He f U OMNIBUS TERRITORIIS , qui mihi devenerunt per Car-lae a Marchione Azzone noftra genitore fatiae , ff undecwnque mihi eve~ ne,nent, ■<& mihi periinent in TOTO ITALICO PEGNO &c. Poi fatto un’ altro accordo , Ugo giura all’altro Fratello : Adjutor ero ad retinen-dum tibi , t? filiie tuie mafeuiinie , Ù* leghimi s , medietatem CASTRO-RUM, .