„o OSSERVAZIONI PER LE CONTROVERSIE' delle pubblicate finora.per mezzo delle fìampe nell’ affare di Cornac* e perciò di quefìc , e non d altre io poffo pailaie o giudicale , tandomi di fapere , che quello , ch’io ho aiferito a VS. Illufìrifs, Ijntòifio alle Inveftiture Imperiali di Comacchio date agli Efìenfi , non y fi de«] mettere in dubio . Può edere, che coiti fia fiata veduta una di quelle Inveftiture , dove fono accennati , e confermati dagl’ ¿yjkmp'eradori alla Cafa d’Efte altri Diplomi fatti alla fteifa Cafa da alcuni Cefari prima di Carlo IV. ; e che fi fia creduto , che in tutti que’ Privilegi individualmente ancora fi parli dì Comacchio : e però cotefto Autore fi è prefa la cura di confutarli . Ma il pretendere, che fiano fìnti ( come pare che coftì fi voglia dare ad intendere ) i Diplomi conceduti da i due Federighi Imperadori agli Efienfi : ciò fi fa fenza ragione alcuna ; imperocché que’ Privilegi fon veri , ed efifrono, e fono fiati confermati da’ fufieguenti Imperadori . Di quello di Federigo HI. dato non ad Ercole I. del 1472. come ci vien detto alla pag, 45. di cotefta Lettera , ma a Eorfo Duca di Ferrara del 1452. già ho parlato ; e quanto è ficuro , ch’eifo è originale autentico , altrettanto è indubitato , che ivi squell’ Imperadore invefìifee Borfo ancora di Comacchio . E a propofito di , Federigo III. non farà fuperfiuo il notare , che Agofiino Patrizio Maefiro delle Cerimonie del facro Palazzo , che deferiffe in un’ Operetta Rampata dal Mabillone (a) le funzioni fatte dal fuddetto imperadore nella fua andata a Roma , e nella Coronazione feguita ivi dell’Anno 1452. , ¿7 bis omnibus interfuit ex officio s viditque pltine vel minima quaque , non parla punto , che egli confermarle alla S.Sede la Donazione di Lodovico Pio . Dice bensì , che Paolo II. usò di grandi finezze a Federigo , e una fingolar cortefìa , qua eo major eji latita , quo Pontificalis auffior-itas nulla ex parte prifeis temporibus nunc - efi inferìor ; potefias autem , atque vires longe funi fupe-rìores . Ecclefia eninHj Romana , Deo bene volente , imperio , ¿7 divitiis , Pontifieum diligenti a,auffa eo ufque proceffit, ut maximi s quihufque Re-gnis fit comparanda . Lontra autem Imperni Romani & aufforitas , & vires adeo funi diminuta , .atque attrita , ut prater nomen Imperi/ pane nihil remànferit. Così la difeorre un Cerimoniere del Papa . Aggiunge ancora, che veramente alcuni Pontefici aveano fatta ad altri Impera-dori maggiore finezza ; fed magna erat etiam fune Romani Imponi p(te-ffiis, magna Imperatorum , & Caroli vires , quando in Italia , ¿7 extra patis diffundebatur ; Pontificie autem- tanta erat potentia , QUANTA A PRINCIPIEUS PERMITTEEATUR . Così parla uno , che attualmente fervi va b- Corte Romana ; ma io folamente dirò , che dopo quella Coronazione Federigo in Ferrara confermò agli Efienfi le precedenti Inveftiture di Comacchio , per dire quello, che baita al propo- fito mio . (a) Muftì hai. Tom. 1. part. z. §.un.