- ----------------------------------------------------------- 174 Della Perfetta Matrona Franzefe, ella non fi è , almeno in quello luogo, fatta cono- fcere per tanto favia , modella , fuppone il tuo valorofo partigiano me ftimatilfima Lingua Franzele e nemica delle ei'agerazioni , come la Ma che fio io in accufando la da perchè chi di lei fi vale , vada fpar-lando dell’ Italico Idioma ? Non fi potrebbe fe non fcioccamente attribuire a lei quella colpa ; perchè la medefima Lingua Franzefe era in fe lief-fa difpofla , e pronta a lodar gl’ Italiani , purché a tal fine 1’ avelie fatta fervire il mentovato Cenfore . Alla volontà dunque di quello Scrittore , non alla Lingua Franzele , per necelftt'a fi dee afcrivere il merito di sì francamente dileggiar gl’ Italiani ; e io meriterei d’ eifere fchernito , ove non dilìinguelfi ciò , eh’ è proprio della Lingua , e ciò , eh’ è proprio de’ fuoi Scrittori. Così non ha già fatto il notlro Autore, avendo egli fecondo il fuo fohto nè pur qui dillinta la natura della Lingua Italiana da i vi-zj, di chi 1’ ufa in ifcrivere . In quella rete fi va egli fempre più corag-giofamente inviluppando , nè ancor comprende , che 1’ adornar troppo i verfi , e le profe , il cercar folo di piacere , e 1’ amare i concetti falfi, e le bagattelle , non può dirfi vizio di Lingua , ma d’ Elocuzione , e di buon Gulto ; e che tal biafimo non cade lopra la Favella , ma folo fo-pra chiunque non fa bene lervirfi di lei . Adunque poco ben detto è : che la Lingua Italiana e una vanerella , SEMPRE addobbata , SEMPRE imbellettata . Ella, anzi tutte le Lingue , fervono al genio degli Scrittori ; nè da loro Helfe giammai pende il portar la fembianza matronale, o pur la contraria, nè il perderfi in mezzo a i fiori , ovvero il fervar fempre un’ eguaglianza, e una maellà medefima . Può la Lingua Franzefe anch’elfa ( e ciò talvolta avviene ) eifere adoperata da Scrittori fciocchi, e tuttavia nel tempo ftelfo ritener la fua bellezza , purché lo Scrittore fappia ben la Gramatica , e le belle frafi di quella , nulla nocendo a lei le fciocchezze de’ concetti, o dell’ argomento . Si può , dico , ufaré un Linguaggio bellilfimo con buone frafi , e parole feelte , e fcriver con elfo penfieri feipiti. Siccome per lo contrario fi polfono dettar nobili , naturali, e gravi penfieri in un Linguaggio rozzo, grolfolano, e infelice, o pure in uno de’più accreditati Linguaggi , ma con parole improprie , con locuzioni (travolte.. Colpa è dunque degli Scrittori il non fapere ben valerfi delle Lingue ; e quelli foli , non 1’ Italica Favella , fi dovean’ accufare dal no-ilro Autore . Può però eifere , che veramente intendeife egli di dir così, e di proverbiare gl’ Ingegni Italiani , perchè non fanno fcrivere lenza troppo adornare , e fenza imbellettar SEMPRE le Opere loro. Ma parlando anche in quella maniera, ed entrando in una quiftione affai diverta da quella, ch’egli avea per le mani, fi farebbe egli di leggieri potuto convincere 0 di troppo efagerazione, 0 di poca letteratura, elfendb ahnen certo per teflimonio degli fteffi Autori Franzefi , che dal 1500. infino al idoo. fu l’Italia provveduta di feggiadriffimi, e chiarilfimi Scrittori. Anzi nel fecolo, in cui fcrivea il no Uro Cenfore , e di cui folo voglio pur ere-