y4 Della Perfetta ra de migliori Maeftri , o Autori del Linguaggio Italiano , affine di conferire il bel pregio di fcrivere pulitamente in effo. b E tanto più ftimo io di dover raccomandare a gl’ Italiani tutti lo Audio della Gramatica noftra , quanto più mi par vera l’opinion di Dante (a) nel libro della volgare Eloquenza . Divide egli in due fpezie il par- bili , e leggibili , e in confeguenza più fpacciabili i Libri E molte volte i Libri , che fon buoni pe’ dotti , non fon buoni per gli Stampatori ; perciocché i dotti fon pochi , ed etti han bifoeno de t più , per venderne maggior numero . . (a) Che Dante faceffe un Libro , o Trattato Latino , come il Boccaccio dice nella Vita del medefimo Dante , De Vulgati Eloquentia , non fa , che quello dato fuori dal Cor-binelh intitolato De Vulgati Eloquio , five ldiomate , ilampato in Parigi nel 157?* ha 1 Jfieffo , tradotto dal Triffino , fecondo che pare che ftimi il Corbinelli . Il Manufcritto uhi dalla Libreria del Corbinelli , e da lui è detto antico ed unico . Sicché credendoli per vero e legittimo parto di Dante , alia fola fede del Corbinelfi fi dee ilare . Quei , che danno eccezione 1 Simbolo di S. Atanafio , dicono , fe ben mi ricordo , che vi è un paf- fo , che pare , che oppugni 1’ Ercfia de’ Monotheliti , che fu più Secoli dopo . Così direi fio , per mettere in dubbio , le non altro , 1’ autorità di quello Libro : eh’ egli vi ha cola appartenente a quiflioni nate dopo più Secoli , quando il comporre in Volgare tra i dotti s’ era più niello in ufo , e che la Critica vi s’ era aggiunta . Tre Fiorentini , 1’ autorità de’quali non è così difprezzabile , infigni pe’loro Componimenti che fono alla luce, quello Libro anno per ilpurio , e con falde ragioni Io provano . Il primo è Lodovico Martelli in una fua Lettera , fiampata in Fiorenza , al Cardinal Ridolfi , che è una Rilpoila alla Epiftola del Trillino delle lettere nuovamente aggiunte . L’ altro .è Benedetto Varchi nel Dialogo intitolato /’ Ercolano . E’1 terzo Don Vincenzo Borghini rapportato ivi dal detto Varchi . Il Martelli trall’ altre dice : E qui parrà forfè nuovo a cofioro , che io cosi rifo-luto mi opponga a quello , eh' ei dicono , che ha letjciato fcritto Dante nel fuo Libro de Vulvari Eloquio . JÌlli quali io vorrei ben dire , eh' io vorrei altro fognale , che il titolo , a farmi certo , che cosi patta Opera di Dante fia ec. E appreffo : E non fi trova , che altrove ni Dante , ned altri ricordi la Cortigiana Lingua , Per certo egli ne dovea fare ricordo . Egli appretto viene a dire le ragioni , che il muovono irpós tó ¿Miata quel Libro ; come farebbe , che egli non parli niente di quella fua Lingua Cortigiana' nel Convivio , ove a lungo fi feufa , perchè abbia fatto quel Comento , non come fi folea fare , in Latino , ma in Volgare ; e a pieno tratta di effa Lingua Volgare . E ’1 Bialìmare Manucare , e Introcque , come vocaboli Fiorentini . ( E di vero quello Introcque apparifee nel primo verfo del Parafilo di Ser Brunetto , Mff. appretto di me , che io feci copiare con alcune mie offervazioni, e mandai a Monfignore Severolo , Prelato , oltre all’ altre infigni fue doti , della Lingua noftra amantittimo . E io per me credo , che fia fatto del Latino Inter hoc , in quefio , 0 in quefio mentre . Il primo verfo di quello Pataffio , intitolato così , io mi penfo , perchè eflendo teffuto tutto di gerghi , e vocaboli Fiorentini , amicati forfè anco allora in parte , e difmeffi , fomiglia gli antichi Epitaffi , è quello : Squafimoddeo , introcque , e a fifone . La prima voce vale : Scafimi Deo , cioè Dio ; e diceli , quando fi vede qualche cofa flrana , e che cum venia dicenda efi.. Intiocque , in quefio mentre . A fifone , Fran- 7.efe a foifon , quafi ad effufionem , in copia . Giovanni Villini : E giavellotti a fifone . La parentefi è un poco lunga ; ma ho fatto per dare un faggio di quefio Libro del Maefiro di Dante . ) Oia , per tornare , il biafimare il vocabolo Manucare , come Fiorentino plebeo ; e poi metterlo in una Canzone : Con gli denti d' Amor già mi manuca ; e Introc-que , porlo nella Commedia: Noi parlavamo , e andavamo introcque, quantunque egli 1’ abbia intitolata Commedia , per potere per avventura ufare ftile , e parole non illuftri , nè proprie del Tragico : che perciò il Poema di Virgilio egli chiama Tragedia per lo ftile illu-ncr : ,pare,’ 5he,repuSn> biafimare quello vocabolo , che pofitivamente egli qui fa ■ Lo Petto dice il Varchi a carte 352. del fuo Dialogo Ercolano . E prima a carte 47. fa dire al 5'/° vo erne udir p,à , mi rifolvo , e conchiuggo , che quell' Opera non fa d, Dan te . Pofca a Annibal Caro .1 medefimo Varchi foggiugne : V. E. così dicono t credono molo altrt j c quello , che muove me ¿randijfimamente , è i autorità del molto Reverende