Poesìa L i b. HI. 103 Che ciò fia vero , può con alcune ragioni da noi provarli ; e ci farà liana; e tanto faranno migliori i Dialetti Tedefco, Spagnuolò, Italiano, quanto s’accoderanno più al Dialetto Saffonico , Ciftigliano, Tofcano ,. che fono gli efempi , e i modelli del eomun Dialetto di quelle Nazioni . Che gli Autori , anche fuori di Tofcana , poffano effcre Autori di Tofcanit'a , e come tali citati , io noi nego , ancorché manchino del vantaggio della nafcita , che è un gran punto in materia di Lingua r che di qui venne la diftinzione degli Attici , e degli Atticifti , de’Greci , e de’ Grecifti, o Ellenifti ; non perchè tutti non parlalfero Attico , e Greco ; ma perchè gli Attici il parlavano naturalmente , effendo del paefe , e ci aggiugnevano lo ftudio , necelfario a perfezionare la naturai dote ; gli Atticifti per folo Audio parlavano Attico , come nati fuori dell’ Attica ; e perciò, gli Attici fono più puri, più fchietti , e naturali negli fcritti loro; gli Atticifti , quantunque pulitiffimi, pur fentono per lo più dell.’artifizio ; e fcuopronfi per foreftieri, come giufto , Teoffafto da quella Vecchia Ateniefe, ancorché 'ungo tempo foffe dime-raro jn Atene , e conta Ariftoteìe , e c altri, fattali d'omeftica e familiare la Lingua. Nè perciò fi nega., che collo Audio, e colla imitazione e diligenza , e col fino e purgato giudicio , non poffano giwgnere a fegno di potere elfere (cambiati da i fini e nativi Attici, corSc Elianò 'Romano , e il Soriano Luciano . Così, gli Ellenifti, che ne’tempi più baffi in Soria, e in Egitto, lòtto a i Re Greci , Greco a loro nuovo parlavano , da i Greci anticamente nati erano diftinti , talché vi ebbe chi a tempo del Salmafio cacciò fuori 1’-opinione del Dialetto Elleniftico ( che tali erano chiamati gli Ebrei di que’ paefi , che la Bibbia ancora in Greco tradotta nelle Sinagoghe leggevano, come fi trae da una Novella di Giuftiniano ) ne! qual Dialetto foffe ferino il Teftamento nuovo. « Oppofefi gagliardamente con acutiflìme e aceuratiffime ieritture a quella nuova opinione il Salmafio , moftrando l’infuffiftenza di quel nuovo imaginario Dialetto; e parte colle ragioni, parte coll’acerbità della Satira, feonfiffe quel nuovo moftro, e disfece. , Avendo adunque i Tofcani due vantaggi per la Lingua , la nafeiia , e lo ftudio ;, gli altri, uno, cioè lo ftudio folamente, pare , che P'autorita de’ primi debba effer prim ; eie i fecondi, feconda . Laonde i tre illuftri Maeftri , Tofcani e di nafcita , e di ftudio; vanno innan i a tutti-} e fono per autorità reverendi . I, foreftieri in fecondo luogo fi citano, ma che fono come Tofcani ; perciocché parlan Tofcano , e fono flati , per così dire , naturali, zati. Mi pure confideriamo un poco , per noftro esercizio , quelli Autori foreftieri , che il Si.g. Fontanini diefe elfere citati nel Vocabolario. Si cita. , dice egli , de'.tempi antichi la Rettorica di Cicerone , che fu volgarizzata da Galeotto Guidòtfi Cavalier Bolognefe nel I257> e dedicata a Manfredi Re di Sicilia , della quale Rettorìca parìa il Salviati nel Volume I. degli Mvtìertimenti pag.tif. e fu riftampata in Bologna nel 1658. z» 12. Io non fo come 1’ Autore di quella Rettorica s’ intitoli in quella moderniflima Edizione di Bologna ; perchè il Salviati nel luogo qui fopra citato allega una vecchiffima ftampa, che non Galeotto Guidotri Cavalier Bolognefe lo nomina,.ma Padre Mdeflro Guidotto , 0 Galeotto da Bologna ■ I Cavalieri nell’ antico , come è noto , fi chiamavano Mefferi ; 1 Teologi , come anche in oggi , Maejìri ; e jcrivendofi Meffere colla lettera iniziale della parola (olamente ; e Maeftro con un picciolo o lopra 1 M , può elfere , che ciò abbia fatto luogo a qualche equivoco . Perciò nel citarlo di-Veilamente dal Salviati , quello affare andava appurato . La copia a penna , di cui ragiona il Salviati, dice che è , come accade quali Tempre in quelli Libri di Lingua. , più corretta dèlie ltampe., e di quella antich.iffima con titolo di PadreMaeftro Guidotto , e di quella riftampata ^1Q,ne all’Etica di Ser Brunetto', ma fenza titolò., e- che il Saiviari ha riconoftjiiMo elfere la medefitna.. Dice quella d’antica (lampa, feorrettiffima di tutte, in tanto che in altro Linguaggio, dice egli, fi può dir Quali , che fia trafigurata ; benché ni anche quefta a penna crcdiam legittima in tutto , fe nell'età. del Re Manfredi ì pur vero , che dettata foffe primieramente. Dubita il Salviati, e dubito, anch’io, fe nel l’era del Re Manfredi foffe dettata quella ettorica primieramente . Ma egli dubita dalle- (corrette maniere .di .-parlare , che vi ravvila-vano ’ru C“C 3 'U* Par-5‘ano proprie ó’-altro affai più baffo feco'lo , come farebbe a- dite , del 1400. Che però.-tuffo foggiugne : ma trasforma vanii -quelli Libri ogni'bgiorrio , e ogni copiatore cocava di- fargli fuoi, con que! che fegue. Io dubito ,per. un’ altro ver,fo', e più forte , che e’ mi -pa-e eh poter dire, che nel Secolo del” 1200. ci fofie bensì qualche Poeta Italiano , ma relatore no . Che tutti in quel -Secolo i Letterati fcriv.effero e comentaffero in Latino, e che, tardi fi eominciafle a ieri vere in Profa Volgare , come non ¡filmata Lingua di Letterati . Quin.