L i b. III. Poesia *35 tendimenti , e rangole p dì grandi ' podagre ne' piedi molto infermi ; beni piu-vicari per pubblicati , hoe io p meravìgliamenlo ; appenfato p Vertù fattane &c. Parrebbono oggidì fentenze ofeuriffime (¿) , e forfè il parvero anche ne’ tempi antichi, la quinta , 1’ ottava, la nona , la dodicefima , e finalmente ne’ giorni noftri fla più d’ uno fi potrebbono dire le medefime cole con maggior chiarezza (£), brevità, efficacia, dolcezza, e leggiadria. Che (a) Parrebbero oggidì fentenze ofeuriffime , e forfè il parvero ne' tempi antichi ec. ) L’ ofeurità , che viene dalla (correzione del tetto , come farebbe quella dalla Quarta Sentenza : Armamento è di dirittura lo difpiacere a rei : che ha da dire Argomento , come io ni’ indovinava , e come ho poi rifeontrato avere a dire , fui tetto pubblicato in Firenze dal Rifiorito , farà paruta anche negli antichi tempi. La ofeurità , che viene da una certa futtanza e brevità d’ efpreflfione , lugofa ; fecondo chi più , o meno la penetra , fara fiata tale , e nell’ antico tempo , e nel novello . La ofeurità in oltre d’ un motto pende dal recitarli , che fe ne fa-, (laccatamente dal tetto: che letto in compagnia degli altri , che innanzi e dietro gli vanno , muta faccia , e di feuro riefee chiariffimo . Quella ofeurità poi , che nafee oggi dalle parole non intefe , perchè-difmelfe , non era nell’antico , quando quelle medefime avevan corfo, nè v’ era duopo di Spofitore. (¿) Con maggior chiarezza fi direbbero oggi quelle flette cofe ; perciocché con parlare depurato da quelle antiche voci , che più per le bocche non volano . Con maggior brevità e efficacia , non credo ; perciocché quello era il proprio carattere , e la forma di dire degli antichi , nella quale certo di molto vantaggiano i moderni . In quella dote ha (piccato moltittimo il Davanzali , perciocché lludiò molto fu gli antichi , e iulla proprietà dell’ufo moderno , e impiegò a gran dovizia i Laconifmi tutti di noltra Lingua . La dolcezza , e Leggiadria , Tempre apparifee più nelle voci ufate , che nelle diluiate ; e in quella parte farebbero i moderni fupériori . Ma non fo già , fe prendendo la dolcezza , e la leggiadria di noltra Lingua attolutamente , e confiderata colle regole di ciò che forma una tal nota e carattere , ciò ila del tutto vero . Per efempio , le Piriti Sovrane è maniera dolce e leggiadria anco in oggi ; le Pirtù fottane non è dolce nè leggiadra forma di dite ; non perchè tale ella non fia in fe flètta , ettendo compolla di lettere e di fillabe di dolce tuono ; e che tale ella non fotte al fuo tempo : ma perchè ettendo condannata oggi a lignificare fole cofe particolari e batte ; non è più nobile , e in confeguenza è caduta dall’ antica fua leggiadria . O Cameretta , che già fufli porto , ditte il Petrarca . Se in oggi uno il diceffe , peccherebbe contra la decenza ; poiché Cameretta lignifica a noi il luogo , che dal fare i fuoi bifogni , come noi oneflamente diciamo , cioè dal foddisfare alle corporali necettìtà chiamiamo <7 Neeéffario , ficcome dalla necettìtà medefima , di cui egli era firqbolo , da ) Greci pretto Svida alla V. A’yayKxìw fi ditte il Pirile . Diciamolo in oltre dalla onetta parola Seceffus , cioè Ritiro , il Ceffo , E dalla comodità fi dice anche Deflro . Il Berni al Fracattoro . Pravi un Ceffo feriza riverenza . Un Camerotto da dietro, ordinario , Dove il Meffer faceva la credenza.. : v Drcefi in oltre dal fare i fuoi agi l' Agiamento , e anticamente /’ Agio , che il Talloni nelle Annotazioni al Vocabolario della Crufca , trasfigurando in Aggio , malamente (pone per Atrio . Or perchè quella o quella voce oggi più non fi direbbe , fi dee dar di bianco a quegli^ Autori per altro puri , e netti , ov’ ella fi trova ? Ogni Lingua , che fi parla , ancorché nei tutto fi confervi , pure nelle parti patifee fempre qualche alterazione ; e come un onda caccia 1’ altra , così i giorni , e le parole tra loro fi cacciano . Orazio nell’ Arte . Ut- filva foliis pronos mutantur in annos, Prima cadunt, ita Verborum 've.tus interit aetas, Et juvenum ritti fiorent modo nata vìgentqtte Debemur morti nos , noftraque------------ Come d Autunno fi levan le foglie, •’ L una appreffo dell’ altra infiitchì'l ramo Pede alla terra tutte le fue /paglie. Che