Della Perfetta ipo tivo ciò , che io avrò riputato ottimo o buono, o pure mi farei efpofto alla certezza di nuocere ad alcuni mal’ accorti, i quali perchè non diftin-guono il Brutto dal Bello, pofibno addottar 1’ uno in vece dell’ altro . Il perchè ho determinato d’ aggiugnere agli altrui veri! qualche Annotazione mia , cioè a dire un breve Giudizio fopra qualunque compofizione di quella Raccolta . La qual cola facendo , francamente dirò quello, che mi fembra in else non fedamente perfetto o mediocre , ma ancora difettalo o peifimo . E in tal guifa iiccome io mi obbligherò di difendere non tutti i Componimenti, nè tutte le loro parti, ma unicamente il giudizio e l’opinione mia fopra ciafcuno d'efii; così forfè i giovani principianti più agevolmente colla lcorta di quello cannocchiale (copriranno le bellezze e le imperfezioni de’ parti altrui. E voleffe pur Dio, che ad altri molti o foife venuto , o veniife il talento medefimo. Han faticato Efpofitori, moitiffimi di numero, eccellen-tiflìmi per dottrina , intorno alle Opere si de’ moderni , come degli antichi Poeti. Ma s’ è quafi lempre impiegato lo iludio loro in efporre i fen-fi gramaticali, e in illullrare , o difendere, o correggere ciò, che riguarda 1’ Erudizione , o la Gramatica , e l’elfere , per così dir, materiale del Poeta . Pare , che egli non abbiano confiderato , di quanto giovamento efier potefie ad altrui il notar le finezze veramente Poetiche del tutto e delle parti di que’ Componimenti . Molto meno è caduto loro in mente di oifervarvi i difetti veramente Poetici , riputando forfè grave delitto il muovere guerra ad Autori di grido , allorché fi lìudiavano di raccomandarne la fama a i pofteri per mezzo de' loro dotti conienti . Il Petrarca fpezialmente , Principe della Lirica Italiana , altro non ebbe che incenfi ne’tempi addietro, attendendo gl’interpreti fuoi a tutt’altro , che a farne ben guftare quell’ efquifito fapore , o a farci oflervare que’ mancamenti, che poffono feoprirfi nelle Opere di lui. Crederei di non parlare con temerità, fe attribuii!! a due valentuomini della Patria mia la gloria (che così dee dirli nel Tribunale de’ Giudici non appafiionati ) d’ aver finalmente rotto il giaccio , Col luo intrepido Stile incominciò il Cafielvetro a regi-flrare ciò , che non gli piacea nelle Rime del .Petrarca; e feguì po-feia di gran lunga meglio a far lo itefiò il Taffòni (4) . Anzi non fi la- ( a ) Il Talloni non fi può gran fatto commendare nelle fue ofiervazioni fopra il Petrarca ; perchè fe fi fuffe contenuto nella pura , e feriofa critica , avrebbe fatto molto bene; ma il pigliar di mira il Petrarca per ifcreditarlo , e metterlo in ridicolo , a me non pare , a dire il mio parere colla folita mia (inceriti , che ciò meriti l’approvazione de’letterati . Che il Taffoni fuffe un Ingegno firaordinario , e fornito di giudizio non fi può negare , e le fue molte opere lo atteffano . Le Ofiervazioni fopra il vocabolario della Crufca , le quali , come uno degli Accademici , era tenuto a fare , moftrano quel eh’ ei valelfe nella Critica ; e fono da valerfene. Ma non per quefto, per tutto egli accerta . Nella prima carta di effe ragionando fopra una particella del Boccaccio , cioè fopra un fi , fe ci vada l’accento , o no ; dice che non ci va, perchè tutti i libri ftampati, e fcritti a penna non l’anno; ma i libri fcntti a penna non anno accenti ; non fi può dunque dalla mancanza d' un accento argomentare da quelli eh’ e’ non vi vadia . Ma alla Voce Contento . fuftantivo , cita la Tefeide ffampata del Boc-