S’4 DellaPerfetta a difmifura la riputazion di quel? Arte ; onde a’ tempi di Cicerone , e ' pri- Ariftarco. Emendava, e [poneva Omero . Pubblicò la. correzione de’due Poemi del medefimo, ím'pJot I’Moífo nal O'Sutraùas . Laonde per foprannome fu chiamato l’Omerico , e il Critico, fecondo che ne fa fede lo iìeffo Svida , Egli mandato Ambafciatore al Senato da Attalo Re, come dice il fopracitato Svetonio , eflendofi nel Rione Palatino , calcato in una buca di fogna , rotta una gamba , e obbligato a (lare in cafa , e in letto , fece fovente per tutto il tempo della fua ambafeiata , e cura , moltiffime ànpoims , cioè Lezioni ; ac nojìris , foggm-gne , exemplo fuit ad imitandum . Coftui era uomo Greco , venuto la prima volta a Roma ; e in confeguenza non fapeva Lingua Latina . Suo efercizio era il correggere , e fporre Omero, e gli altri Poeti Greci. Le lue lezioni fon dimandate con titolo Greco « x/aóms: legno, che le faceva, e recitava nella fua Lingua . Ora quel pallo : Primas Jiudium Grammatica! in urbem intulit, fi dee intendere della Gramática in univerfale; cioè di fporre, correggere, puntare , e virgolare, e dividere in lezioni i Poemi; e ciò faceva egli fu i fuoi Poeti Greci, e particolari-nenie (opra Omero ; e col fuo efempio mofle a farlo i Romani fopra i loro . Ha-iìenus ¡amen imitati , ut carmina parum adirne divulgata &c. La Gramática , quella che fa b: fogno alla Lingua Volgare caduta in Solecifmi , per raddirizzarla , non èra di bifogno a ì Latini nel tempo che la Lingua fioriva . Quelli illuftri Bramatici di Svetonio fi vede che fono dati quali tutti Schiavi compri , e poi affrancali da’ loi Padroni , come inoltra il loro doppio nome, o triplicato, de’quali nomi l’ultimo è Greco , cioè il loro antico , proprio, e naturale ; il prenome , ’1 primo nome, podo in fecondo luogo , avendolo dal manomettente , è quello, che nella fervitù era a loro unico nome, dopo la manumiffiorte , fervendo di terzo nome, ovvero di cognome. Cosi efTendo Greci, faceano le loro Lezioni fopra Autori Greci; e quegli [ponevano a i Romani , come fanno i noftri Maeftri di Gramática fopra i Latini ; e tenevano in fomma lezione di Greco . E quando erano allevati in Roma ; e fiativi lungo tempo , poetano anco infegnare alcun poco di Latino , (piegando i Poeti , e Storici loro , come fi dice dal medefimo Svetonio di Atteio , per foprannome il Filologo , o 1’ Uma-mfta , o 1’ Univerfale , chiamato da lui nobilis Grammaticus Latinas , fe bene era nato m Alene . E rapportali un pezzo di fua lettera a Lelio Erma , altro Liberto , e Gramático , che dice : jc in Grteis literis magnum procejfum habère , & in Latinis nonnullum . Il maggior fondamento di quelli Gramatici era fui Greco , e alcun poco talora fui Latino . Cosi i Maeftri di Rettorica in Roma ordinariamente declamavano in Greco . Un certo Lucio Flotio Gallo , dice Cicerone che fi ricordava , quando era bambino , primum Latine decore eoepijje . E che andando alle fue Lezioni moltiflirna gente, Cicerone sì doleva di non vi potere andare, perchè i vecchi , e dotti non volevano . Continebar autem , dice egli , doctidi-morum hommum auctontate , qui cxijlimabant , Graecis exercitationibus ali melius ingenia poffe. Quei che chiamavano Retori Latini , furono per editto Cenforio di Roma fcacciati : il quale editto è rapportato da Gellio , e da Svetonio de claris Rbetoribus nel Proemio ; ove nota, che la Rettorica preffo i Romani, come la Gramática , fu ricevuta con dificulta anzi che no. I Romani fiecome la Medicina , così nè anche efereltavano , o profeiìavano Grama-tica, e erano per lo piu Schiavi , e Liberti Greci, tanto nell’una, che nell’altra profefione. hOm^PAnfne \u*CerChe r Antlchlta s’ inganna a partito, volendo moftrare , che la Medicina, • 2 V,era e.fercitata'da Gentiluomini Romani; poiché quelle memorie, e Inferirne ’ 'i Sitatutte. anno tre N,mi, è vero, come ¡Romani ; ma il Cogno- fione ne In ¿ ’ jC‘°¿ Dr°Pio di duel Medico ? R>Ì a,tri due ac(luillatl dal Pa' coninpa7Ìnni delf 1 ZI°T . e'a man°mi(Tione . Non avevano bifogno i Romani di ftudiare le ¿ooB dàlia ¡ Ia *°;°tL,n8ua>,c^ abbiamo noi; e ragion n’è la caduta , eh’ella fece nel auale' è ftahifira U 8 n°n S C rmal r‘'evata ’ nè fi può rilevare lenza la Gramática , la fnll C°TUne- conJientl™'»° d’ Italia , e approvazione di tutti i fecoli dal àhe la Linoni f t|re§°u fratte ‘M1 A"tori Tofca"¡ ’ che fcriflero in quel tempo unico, che la Lingua fi parlava dal xomun Popolo , e da dotti ancora , corretta Del refto fi fa te, che i Greci chiamano »tov-ntA ' - - che il, parlare, • . . . ’ — • '-tiii.mano D'i»./uwr et e lempre (lato . O;ni Lingua ha le V' baile, triviali, del minuto Popolo, vili , fordide ; e le maniere di dire ofeure 5 e plebee • — dall’ altra banda le voci nobili, belle, grandi , ¡IluftrL.-E perciò è neceffario la naturai Gramática del Giudizio, che ne faccia quella feelta giuda, e propria, tanto lodata, e raccomandata da i Maeftri di Rettorica; e che fi può ben'dire, ma non fi può infegnare. Ma non per quello fi fanno due fazioni di Lingue in un medefnno Popolo , cioè di Lingua Volgare , e