Poesia Lie. III. Il 2 ( a ) ) fono fparfi alcuni vocaboli, Della Perfetta Poefta . che oggidì non iarebbono molto ap-P pro- pure il genio di piacere a’fuoi Signori, il portò a quello genere di Poefia, in cui egli divenne eccellente . A Carte 285. I Religìofi di Portoreale, che hanno fcritto , che 1’ Accademia Fiorentina fuffe formata tra perfone particolari , non ban traviato ; perciocché in origine egli fu così e nacque da quella degli Umidi , come fi può vedere dalle Lettere di Niccolò Martelli; e della quale Accademia degli Umidi, che credo , fi ragunaife in cafa di Domenico Mazzuoli, detto lo Stradino , fe ne veggiono ancora le Imprefe co’motti , dipinte intorno intorno net fregio delle pareti della grande fianza nello Audio pubblico Fiorentino , donata all’ Accademia Fiorentina dal Gran Duca Francefeo ; le quali Imprefe fono tutte traete da cofe Umide . Ed è vero ancora ciò , che dice 1’Adriani , che l’Accademia Fiorentina fuITe eretta, e inftituita da Cofimo Primo; poiché egli l’arricchì di-Privilegi intigni , e volle , che ella godefie i Privilegi dell’ antico ftudio Fiorentino , e il Confolo dell’ Accademia avelie que’ medefimi Privilegi , che avea il Rettore dello Audio ; quando Io ftudio era in piedi, innanzi , eh’ei lulie trasferito a Pifa . E quello fi dichiara di fare il gran -Cofimo ,. perchè la Lingua Tofcana fi coltivaife maggiormente, traducendo i migliori Libri de’Greci, e de’ Latini, e fcrivendo in elfa . Del refio furono gli Accademici Umidi , che fi ragunavano in luogo privato , che poi ragunandofi in luogo pubblico, fi difiero Accademici Fiorentini . A carte 284. Onde la-gloria della Lingua , e dell' Eloquenza divenne allor a un fi propria de' Letterati Fiorentini . La gloria della Lingua fu , ed è , e farà fempre propria loro , per cohfentimento comune di tutti gl’ Italiani , e delle altre Nazioni d’Europa . La gloria poi dell’Eloquenza è comune a tutti quegli , che fcrivono eloquentemente ; e non è più de’ Tofcani, che de’non Tofcani . Dopo tante e giufte lodi dell’Accademia Fiorentina, detta la Grande , e la Sacra , fi poteva foggiungere alcuna cofa dell’ Accademia della Crufca, nella quale fono annoverati tutti i noftri Serenifilmi Principi ; e uno fempre della Cafa Reale di Tofcana n’è il Protettore, come oggi il Serenifilmo Sig. Principe Giovanni Gallone , fecon-dogenito dei Serenifs. Gran Duca nofiro Signore , il quale in tutte le Accademie interviene , e ne’folenni Stravizzi , che ogni anno di fettembre , dopo una folenne pubblica Accademia, con Regia lautezza e magnificenza fi fanno . L’ Opera grande del Vocabolario 1’ ha renduta immortale . Quelle ofiervazioni mi è paruto bene d’inferir qui , fatte (opra quella parte del Libro del Sig. Abate Fontanini, che paila della noftra Lingua ; tenendo egli a preflb a poco la ftefia opinione , che toglier vorrebbe quello unico e proprio pregio della Lìngua a i Tofcani . Torniamo adunque al nofiro Libro , che abbiamo traile mani , a carte tot. ove fi nominano Andronico , Ennio , Plauto , Fabio Pittore ec. Quelli vecchi Scrittori in materia eli Lingua Latina facevano più.certa e indubitata autorità, che i moderni ornatiifimi e eloquen-tiffitni , e quegli da’Gramatici fon citati , e non quelli v chiamati da non fo qual primario Critico AuRores dubia fidei . Così Sifenna , Celio da loro fi citerà , e non Tacito ; Lucilio più tollo, e Ennio, che Virgilio . Gli antichi Tofcani , oltre al merito d’ una buona Eloquenza fecondo que’tempi, hanno il fingolar pregio della Lingua pura e netta , che non era tanto, pregio loro, quanto dell’età , in cui viflero . I moderni anno il merito di aggiungne-re quel che mancò agli antichi , e maggior valliti di dottrina , e d’ erudizione , e altri ornamenti e . lumi di nerboruta Eloquenza, accrefciuta dalla lettura e de’ Latini , e de’ Greci; di arricchire , coll’occafione di trattare varie materie, di nuovi vocaboli e maniere la Lingua. Ma quell’aurea Abiettezza, e quel gufto di favella , non di fuori portato , ma nato in cala, di quel beato e ricco Secolo per la Lingua, del 1300. più non torna. E felice colui, che più vi iludía, e fuo profitto ne trae, e fa un terzo che, tra 7 parlar de moderni, e'I fermo» prifeo , d’ aggradevole compofitura e mefcolanza . Deefi la debita venerazione agli antichi; la giufta fiima a’moderni . fa') Il Petrarca è detto gentiliffimo , e poco fopra è relegato tra i Pacuvii , e tra gli Ennii della Lingua Tofcana . Non s’accordano quelle cofe . L’ulare vocaboli , che oggidì non fiarebbono molto approvati 0 tollerati., non fa che un Autore non fia purgato nella Lingua, mentre que’vocaboli erano correnti di quel tempo, come fi prova dagli Autori , per efempio di Profa , che ulano comunemente di quelle voci , che fi crederebbono in Dante licenze Poetiche, o efprelie dalla necefiìtà della rima . Così Ennio, e Plauto , ancorché molte delle voci aiate da loro , difmefle fullero , ed antiquate , non per quello reflavano d'eflere purgati